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IL NOBILE DI MONTEPULCIANO INCONTRA SIGARI TOSCANI E … IL DIVIN POETA DANTE: IL 18 GIUGNO, IN TOSCANA, NELLA CITTADINA POLIZIANA

Un triangolo molto originale e stimolante che ad un vertice ha il “maledetto” (ovvero il sigaro toscano), ad un altro il “divino” (il sommo poeta Dante Alighieri) e sul terzo il Nobile di Montepulciano, uno dei vini più celebrati dell’Italia del vino nel mondo. La composizione geometrica è molto meno ardita di quanto si pensi perché i cultori del fumo del sigaro, riuniti nel Club Maledetto Toscano, sono grandi estimatori sia della letteratura italiana più classica sia del Rosso di Montepulciano, verso il quale nutrono una stima davvero particolare.

Così domani 18 giugno, ovviamente a Montepulciano, il triangolo sarà perfetto per l’evento “Il maledetto incontra il divino”, organizzato dal Club Maledetto Toscano e dalla Condotta Slow Food Chiusi - Montepulciano”: i partecipanti si ritroveranno a Le Logge del Vignola e potranno gustare un raffinato pranzo con portate che citeranno sia il Nobile sia, addirittura, il tabacco Kentucky, la varietà coltivata in Val di Chiana fin dai primi del ‘900 ed ingrediente fondamentale del sigaro, che, in cucina, è utilizzato anche come aroma per una crema dolce.

L’evento si sposterà poi di pochi passi e, sotto le Logge del Vignola, avrà inizio la lettura del XV canto del Paradiso di Dante, curata dal professor Antonio Tannini e dal dottor Robert Patrizio.

E in questa circostanza il Nobile di Montepulciano giocherà un ruolo da protagonista visto che - come spiega Roberto Fanticelli, presidente del Club Maledetto Toscano, il Vino Nobile di Montepulciano rappresenta “forse il miglior abbinamento al fumo del sigaro toscano. I tannini di questo vino puliscono infatti la bocca e la predispongono nel modo migliore ad assaporare il gusto del sigaro. A sua volta l’aroma sprigionato dal tabacco non influisce sul sapore del vino”.
Il Club Maledetto Toscano vanta la primogenitura dell’abbinamento tra il sigaro nazionale ed il Vin Santo di Montepulciano “che rappresenta il suo must come un rhum o un calvados lo sono per sigari di altre nazionalità” spiega ancora Fanticelli. “Dopo aver dimostrato l’assoluta validità di questo abbinamento siamo passati a studiare quella con i vini rossi ed è emerso nettamente trionfatore il Nobile di Montepulciano”.

Dopo la lettura del canto dantesco, i due relatori, il professor Antonio Tannini e il dottor Robert Patrizio, passerano al commento creando il clima adatto per la meditazione: “non parliamo di degustazione ma di consumo in meditazione - dice Fanticelli - perché l’obiettivo è quello di esaltare reciprocamente i gusti. D’altra parte il momento del sigaro toscano non è al culmine del piacere ma al termine, proprio per poterne assaporare con la dovuta attenzione tutte le qualità”.

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