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IL NUOVO COLOSSO DEL LAMBRUSCO: È OPERATIVA DEL 1 AGOSTO LA FUSIONE TRA LE CANTINE DI CARPI E DI SORBARA. COOPERATIVA DA 20 MILIONI DI EURO DI FATTURATO, 500.000 QUINTALI DI UVA, CHE PRODUCE 1 BOTTIGLIA SU 3 DEL LAMBRUSCO DOP E IGP SUL MERCATO

Il nuovo colosso del Lambrusco è realtà: è operativa del 1 agosto, infatti, la fusione tra le Cantine di Carpi e di Sorbara, che ha portato alla nascita di una cooperativa vitivinicola da 20 milioni di euro di fatturato, 500.000 quintali di uva lavorata e che produce 1 bottiglia su 3 di tutte quelle di Lambrusco Dop e Igp sul mercato. Un progetto, approvato nei mesi scorsi all’unanimità dai due consigli di amministrazione e depositato alla Camera di commercio di Modena, votato a larghissima maggioranza anche dagli oltre 1.300 soci, che hanno dato il via libera definitivo alla fusione tra le due cooperative.

“Si tratta di un progetto strategico per il futuro delle due nostre cooperative - afferma il presidente della Cantina di Carpi e Sorbara, Fausto Emilio Rossi - l’ex Cantina sociale di Carpi, per esempio, che vendeva solo vino sfuso, può cominciare a proporsi anche nell’imbottigliato attraverso un’alleanza con il gruppo Bautista Martì, leader del settore in Spagna, e anche intensificando sinergie con primaria clientela nazionale”. “Ci saranno sviluppi interessanti sia sul versante della produzione che della commercializzazione - aggiunge il vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara, Carlo Piccinini - grazie alla diversificazione dei nostri vini, potremo aggredire con più forza i mercati. Inoltre ci saranno ricadute positive nei territori in cui siamo presenti, cioè le province di Modena, Reggio Emilia e Mantova”.

La fusione tra le Cantine di Carpi e di Sorbara è accolta con soddisfazione anche da Confcooperative Modena, che ha fornito tutta l’assistenza e consulenza tecnica e fiscale per l’operazione. “Integrazione, internazionalizzazione e innovazione sono le tre parole d’ordine per il settore vitivinicolo modenese e italiano - dichiara il presidente, Gaetano De Vinco - e l’auspicata nascita di una grande cantina conferma il ruolo aggregante della cooperazione. Le dimensioni adeguate delle produzioni e dei fatturati consentiranno di sopportare meglio gli aumenti dei costi generali, elaborare politiche commerciali più efficaci e raggiungere mercati altrimenti irraggiungibili, valorizzando così sempre meglio il lavoro dei soci e i prodotti tipici del nostro territorio”.

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