Destini che si incrociano. Il saluto di Matteo Renzi, Presidente del Consiglio incaricato, a Palazzo Vecchio, sua “casa” da ormai ex sindaco di Firenze, attraversa il Salone dei 500, dove debutta il nuovo corso della Gran Selezione del Chianti Classico. Un percorso lungo, cominciato quattro anni fa, che arriva finalmente al suo capolinea con la prova del bicchiere. A “Chianti Classico Collection”, edizione 2014, sono 33 i vini di questa nuova tipologia che, per la prima volta, arriva nelle batterie dei wine writer di tutto il mondo.
Un vino che, per adesso, rappresenta il 10% della produzione del Chianti Classico per un valore complessivo che si aggira tra i 70 e i 100 milioni di euro. Evidentemente, non si tratta soltanto della semplice aggiunta di un nuovo vino nella gamma dei prodotti del Chianti Classico, la “Gran Selezione” è anzi una piccola grande rivoluzione che raggruppa le eccellenze del territorio in una categoria più omogenea, e direttamente in concorrenza con quelle delle altre regioni d’Italia e del Mondo, la prima volta che, nella legislazione vitivinicola italiana, viene introdotta una nuova tipologia di vino al vertice della piramide qualitativa di una denominazione.
Certo, “una prima” è sempre un momento particolare, anche con qualche aspetto non immediatamente intellegibile: per esempio, la gran parte delle Gran Selezione è del 2010, ma non mancano alcune “anticipazioni” con il millesimo 2011 e anche alcuni vini del 2009, che fanno pensare come ad una “retroattività” di questa tipologia. Ricordiamo, infatti, che è possibile commercializzare la Gran Selezione solo dopo un invecchiamento minimo di 30 mesi, comprensivo di 4 mesi di affinamento in bottiglia. Un ultimo atto di un disciplinare di produzione che prevede per questa tipologia soltanto uve di esclusiva pertinenza aziendale. Altro elemento non secondario è che molti Chianti Classico, già in possesso di una identità ben precisa e un conseguente posizionamento sul mercato, come, solo per fare alcuni esempi il Chianti Classico Castello Fonterutoli, Castello di Brolio, Vigna del Sorbo di Fontodi o Il Grigio di San Felice o ancora Il Puro del Castello di Volpaia, sono passati alla tipologia Gran Selezione, avvicinando uno degli obbiettivi non manifesti ma più ambiti di questo nuovo vino: quello di “assorbire” la gran parte degli Igt chiantigiani più noti, specialmente quelli ottenuti con Sangiovese in purezza, ovvero quei vini che continuano a rappresentare una parte non piccola dell’“immaginario collettivo” del Chianti Classico. In attesa che la Commissione Ue recepisca le nuove regole, il disciplinare del Chianti Classico gode oggi della Protezione Nazionale Transitoria ed è quindi già pienamente operativo.
Ma veniamo ai vini. Per lo staff di degustazione di WineNews (Antonio Boco e Franco Pallini). Decisamente ben riuscito il Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2010, dai profumi brillanti e dalla progressione gustativa fine e croccante, che chiude in crescendo. Molto buono Il Grigio 2010 di San Felice, dai profumi agrumati e dal gusto croccante e saporito. Altrettanto interessante il Chianti Classico Gran Selezione Il Solatìo 2010 del Castello d’Albola (Zonin), floreale al naso e teso in bocca. Tutto su registri scuri il bagaglio aromatico del Vigna del Sorbo 2010 di Fontodi, un vino ben fatto e di ottima sostanza. Convince il Chianti Classico Gran Selezione Don Vincenzo 2009 di Casaloste fitto e ben ritmato. Intenso e con un po’ di legno in esubero il Castello di Brolio 2010 di Barone Ricasoli. Molto aperto aromaticamente il Vigna del Capannino 2010 della Tenuta di Bibbiano, dal finale di buona sostanza. Sottile e quasi “roccioso” il Lama della Villa 2010 di Fattoria di Lamole. Note tostate in evidenza per il Cellole 2010 di San Fabiano Calcinaia e buona reattività nel La Prima 2010 di Vicchiomaggio. Pieno ma non molto espressivo il Lilliano 2010 della Tenuta di Lilliano, come, per certi aspetti, I Fabbri 2011. Molto “pirazinico” il Chianti Classico Gran Selezione La Forra 2011 della Tenuta Nozzole (Folonari) e un po’ rigido il Vigna Bastignano 2010 di Villa Calcinaia. Registri molto moderni sia per la Riserva Ducale Oro 2010 di Ruffino, che per la Gran Selezione Badia a Passignano 2009 di Antinori.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025