
Anche Silvio Berlusconi arriva alla corte del “re”, quel Brunello di Montalcino che ormai è un simbolo nel mondo del “made in Italy”, al pari della fiammante Ferrari, delle scarpe Tod’s, dei gioielli di Bulgari e dell’alta moda di Armani, Versace, Cavalli … Un fenomeno quello del Brunello, che in questi anni ha letteralmente svuotato le cantine, e che da oggi trova un altro appassionato, Silvio Berlusconi, uno dei più importanti imprenditori del mondo ed oggi presidente del Consiglio. Da ieri, mister Berlusconi è, infatti, il nuovo proprietario del Castello della Velona, uno dei manieri più affascinanti del territorio del Brunello.
Il Castello della Velona, maniero trecentesco a due passi dall'Abbazia di Sant'Antimo, autentico gioiello costruito dall'imperatore Carlo Magno nel 781, già perfettamente ristrutturato, ha in produzione adesso 5 ettari a Brunello di Montalcino. Le prime 5.000 bottiglie (che, negli anni futuri, dovrebbero salire a 30.000) saranno dell'annata 2002 ed andranno in commercio nel 2007. Gli ettari complessivi del Castello della Velona sono 15, di cui 5 a Brunello, 5 ad oliveto e 5 a bosco.
Il presidente del Consiglio da tempo aveva il desiderio di trovare un castello in Toscana, che, più che un luogo di villeggiatura, sarà destinato a diventare una sorta di buen retiro (anche per riunioni politiche), a poco più di due ore di macchina da Roma (ed a pochi minuti di elicottero). La notizia, data in anteprima dal sito internet da www.winenews.it , è stata confermata al sindaco di Montalcino, Massimo Ferretti, da Luigi Piermartini, l’ultimo proprietario che, tra l’altro, ha restaurato perfettamente il maniero, dopo diversi passaggi di proprietà e di incuria. Ma anche il presidente Silvio Berlusconi non ha fatto certo mistero dell’ultimo suo acquisto immobiliare: lo ha comunicato, mostrando addirittura le foto, ad una cena a Roma (i tavoli erano quelli di “Fortunato” al Pantheon) per il compleanno del senatore Lino Jannuzzi: “mi sono comprato un castello in Toscana, a Montalcino”.
VINO & ISTITUZIONI - LE REAZIONI A MONTALCINO
Montalcino aspetta Berlusconi “a braccia aperte”: anche se il territorio del Brunello è da sempre una dei comuni più “rossi” d’Italia, governato da sempre dalla sinistra, anche il sindaco diessino Massimo Ferretti è felice della notizia, che, tra l’altro Luigi Piermartini, ieri mattina ha confermato direttamente al primo cittadino. "Sono stato il primo a saperlo direttamente da Luigi Piermartini, il proprietario che in questi anni, tra altro, ha restaurato perfettamente il Castello della Velona. Sono contento che Berlusconi abbia acquistato a Montalcino. L'uomo più ricco d'Italia che acquista a Montalcino vuol dire che abbiano un territorio di qualità". E, Franco Pazzaglia, assessore al turismo del Comune di Montalcino, aggiunge: “è la dimostrazione che la qualità e l’immagine di Montalcino premia”. Anche nel mondo del vino di Montalcino, c’è soddisfazione, primo tra tutti il simbolo storico del Brunello, Franco Biondi Santi: “ho conosciuto Berlusconi a Milano, Roma e Firenze, quando mi sono candidato nel ’94 al Senato della Repubblica, per “Forza Italia”. E’ un uomo molto bravo ed ha le idee chiare. Sono felice di questo arrivo nel nostro territorio”. E dalla Castello Banfi, Remo Grassi e Enrico Viglierchio, aggiungono: “il territorio si arricchisce di un imprenditore di livello internazionale, che, tra l’altro, è uno degli estimatori del Brunello di Montalcino. Proprio nei giorni scorsi il premier ha acquistato il “Poggio all’Oro” ‘97, la nostra prestigiosa Riserva, che gli abbiamo spedito direttamente ad Arcore”. Ma Silvio Berlusconi, proprio sotto al suo Castello, varà un vicino importante, quell’Ezio Rivella, enologo-imprenditore e presidente dell’Unione Italiana Vini (la Confidustria del vino, ndr) che ha lanciato Montalcino ai vertici dell’enologia mondiale: “sono felice di avere un importante vicino di casa (Rivella ha infatti acquistato, di recente, Pian di Rota, a due passi dalla Velona, ndr). E’ un’altra conferma per la valorizzazione del territorio, che contribuirà ulteriormente al rilancio dell’immagine e del prestigio di Montalcino”. Ne è convinto anche Stefano Campatelli, che guida il Consorio del Brunello (che riunisce il 99% dei produttori di Montalcino): “non è ancora associato al Consorzio di tutela e di valorizzazione del Brunello - scherza simpaticamente Campatelli - ma lo aspettiamo a braccia aperte. Un investimento che conferma la bellezza, il fascino e l’appetibilità del nostro territorio”.
IL RITRATTO: CASTELLO DELLA VELONA
Il Castello di Velona, situato nel cuore del territorio di Montalcino (a 9 chilometri), sorge al centro di un ampio anfiteatro collinare che guarda il Monte Amiata. Dal poggio, serrato al piede da un'ansa del fiume Orcia, si domina una vallata ricoperta di boschi, alternati ad oliveti ed a splendidi vigneti, dove si produce uno dei vini più famosi nel mondo, il Brunello di Montalcino. Dal Castello, abitato da nobili famiglie del territorio senese, si gode un panorama suggestivo, tanto che nelle giornate più limpide, è possibile scorgere l'Isola d'Elba, inserita nel paesaggio come una “collina” tra le colline. Non solo, con l’occhio, andando di borgo in borgo, si possono ammirare i suggestivi paesaggi della Val d'Orcia, visitare importanti luoghi di carattere storico-artistico provando emozioni incredibili. A due passi dal Castello, l'Abbazia di Sant'Antimo, fondata da Carlo Magno nel secolo IX e poi ampliata in epoca romanica (al vespro, i monaci del convento intonano canti gregoriani, diffondendo un'atmosfera mistica, ndr).
Il territorio del Castello della Velona è costituito da un panorama collinoso, in cui spicca il fiume Orcia cha dà nome anche al “Parco naturale ed artistico della Val d'Orcia”. Il fiume, in certi periodi dell'anno, si trasforma in torrente, offrendo la possibilità di fare escursioni, a piedi ed a cavallo, lungo il suo greto sassoso. Ma il Castello della Velona è anche una finestra aperta sul paesaggio della storia: le origini del Castello di Velona risalgono all'anno Mille. La parte più antica è la torre di guardia del XII secolo, che fu teatro di scontri tra la Repubblica di Siena e quella di Firenze. La loggia principale è del pieno Rinascimento, epoca in cui il castello fu trasformato in villa residenziale. Nello stesso periodo la “Velona” fu raffigurata nelle carte geografiche affrescate da Ignazio Danti in Vaticano. Delle stesse esiste copia nella biblioteca del Castello. Di gusto neo-medievale è, invece, la parte retrostante costruita in epoca tarda.
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