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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO PRIMO FIRMATARIO DEL MANIFESTO DELLE CITTA’ DEL VINO IN DIFESA DELLA VITIVINICOLTURA DI QUALITA’

Il mondo del vino ha un sostenitore di altissimo profilo: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, primo firmatario del Manifesto in difesa della vitivinicoltura di qualità delle Città del Vino, che ieri a Roma hanno festeggiato i 20 anni della loro importante attività.
Con parole di incoraggiamento e condivisione ha espresso con un messaggio il suo augurio al mondo del vino di “… pieno successo nello sforzo di promozione e valorizzazione delle grandi risorse ambientali, storiche e turistiche del territorio del vino - ed ha poi proseguito - il Manifesto rappresenta un passo importante per promuovere una produzione vinicola di qualità, frutto di un'enologia avanzata e al contempo legata al territorio e alle migliori esperienze nazionali. La produzione vinicola rappresenta non solo un comparto di grande rilievo economico, ma un elemento distintivo dell’immagine e della tradizione italiana nel mondo In questo quadro il Manifesto rappresenta un passo importante per promuovere e valorizzare le grandi risorse ambientali, storiche e turistiche dei territori del vino, assieme allo sviluppo economico e sociale”.
Nel Manifesto, che si dichiara contro l’omologazione dei vini e dei gusti, c’è la difesa della vitivinicoltura di qualità, dei vitigni antichi e autoctoni, delle buone pratiche enologiche, dei paesaggi del vino e degli ambienti rurali, per l’affermazione di principi etici e salutistici. Una sorta di decalogo che riassume i temi, i valori, gli obiettivi, le azioni che contrassegneranno l’attività delle Città del Vino per i prossimi anni.

La curiosità - Il manifesto delle Città del Vino …
Per una vitivinicoltura di qualità

Il vino onesto è un prodotto della terra
Il vino è un prodotto culturale, non una bevanda anonima senza storia e territorio. La proposta della Commissione europea sulla Ocm vino (Organizzazione Comune di Mercato) introduce elementi positivi - produrre meno per competere meglio - ma con forti contraddizioni; rischia di mortificare la dimensione culturale, sociale, economica e ambientale della viticoltura.
I paesaggi del vino sono opere da tutelare, non vigneti da estirpare
La nuova Ocm vino prevede un taglio di 400 mila ettari di vigneto in Europa. Un pezzo importante della viticoltura europea rischia di sparire. Molte viticolture -soprattutto quelle difficili, di montagna e delle isole - vanno rilanciate e con esse va tutelato l’ambiente viticolo e il paesaggio.
I mestieri del vino sono un patrimonio da custodire
Il vino buono è un prodotto della terra che porta i segni di conoscenze consolidate e maturate nel tempo. I mestieri del vino vanno promossi tra le nuove generazioni per favorire il ricambio professionale, l’aggiornamento, il mantenimento dei saperi e dei redditi del mondo rurale che vive di vitivinicoltura.
Il vino buono è lentezza e saggezza, non si “fabbrica” in fretta
La Commissione europea ha autorizzato l’uso dei trucioli, una pratica enologica che consente di dare al vino un “falso” aroma di legno, abbattendo tempi e costi. Ma il vino buono non si fa così. Le buone pratiche enologiche devono restare al centro dell’attività delle aziende vitivinicole.
Onesto è quel vino che si svela
Il nuovo regolamento sui trucioli non prevede l’obbligo di indicare in etichetta il loro impiego: pertanto il consumatore non saprà e quindi non sarà in grado di scegliere mentre i produttori che intendono avvalersi di pratiche enologiche “tradizionali” saranno penalizzati da coloro che applicano pratiche furbette.
Il vino onesto è un prodotto della terra
La terra produce sempre valori positivi. È la risorsa naturale che i vitivinicoltori saggi sanno come far emergere nei loro prodotti. Il vino buono si fa in vigna, non si fabbrica in cantina.
I vitigni autoctoni sono la varietà, una polizza contro l’uniformità
L’Italia è ricca di vitigni antichi e autoctoni, un prodotto unico della terra. Ma il mercato del vino tende a impiegare solo alcuni vitigni e quindi a dimenticare la terra e la sua biodiversità.
La ricerca sul vino fa bene alla salute: bere sì, ma bere bene
Va promossa l’educazione al bere bene con moderazione. Programmi educativi nelle scuole e nelle università possono sviluppare consapevolezza intorno ai valori positivi del vino e della terra. La ricerca scientifica sul rapporto tra vino e salute va sostenuta, potenziata e sistematizzata. La divulgazione scientifica è necessaria per informare sul corretto consumo di vino a fini salutistici.
Le Città del Vino intendono coinvolgere l’opinione pubblica affinché il vino sia difeso e, con esso, siano difesi e tutelati sotto ogni profilo, ambientale, storico e culturale, i territori del vino. Pertanto invita i Sindaci e gli amministratori delle Città del Vino, i produttori vitivinicoli, i Consorzi, esponenti del mondo tecnico e scientifico, gli enoturisti e tutti i cittadini consumatori, a sottoscrivere questo Manifesto. Aderisci anche tu … www.cittadelvino.it

Il ritratto - I 20 anni delle Città del Vino …
Le Città del Vino compiono vent’anni (è nata a Siena il 21 marzo 1987). Vent’anni sono trascorsi segnando passi decisivi per il vino italiano e per i suoi territori di origine. Vent’anni in cui i produttori vitivinicoli e gli amministratori hanno capito di dover percorrere insieme la stessa strada: quella della qualità. Aiutati da una comunicazione sempre più attenta, il vino e i suoi territori sono cresciuti fino a toccare i vertici mondiali. L’associazione, per i suoi vent’anni di attività, festeggia questo evento anche assegnando alcuni riconoscimenti a personalità del mondo del vino, del giornalismo, della ricerca e della politica che, nel tempo, attraverso il loro impegno, si sono contraddistinti nella tutela, valorizzazione e promozione delle terre del vino. Il significato del premio sta nella condivisione che si hanno dei valori che animano anche l’azione delle Città del Vino: tutela dei territori, conoscenza, promozione e valorizzazione delle eccellenze italiane. Questo è il mix vincente su cui l’intero sistema Paese deve puntare per vincere la sfida della qualità. L’associazione ha ideato queste giornate di festa nelle quali ogni coordinamento regionale celebra i venti anni delle Città del Vino.

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