Il “problema cinghiali” che devastano le vigne nel cuore della Toscana finisce su un articolo sul The New York Times International dal titolo: “Spari, recinzioni e acrimonia, mentre i cinghiali fanno festa nel Chianti” (con richiamo in prima pagina). Una “invasione” che sembra “una guerra” e il cui “campo di battaglia” sono i “decantati” vigneti “nel cuore della Toscana”.
“Il nemico è una popolazione di voraci cinghiali e cervi in crescita esplosiva, che assapora le uve zuccherine e i teneri germogli delle viti, ma che è anche parte del famoso paesaggio della regione, delle sue tradizioni di caccia e cucina - scrive il giornale newyorkese, notando che sono - quattro volte più numerosi in Toscana che in ogni altra parte d’Italia”.
“I viticoltori e agricoltori locali - continua il Nyt - affermano che ora (i cinghiali) minacciano un delicato ecosistema della Toscana, oltre a provocare centinaia di incidenti stradali all’anno, e danneggiare la produzione del loro prezioso Chianti Classico”. I costi sono stimati tra gli 11 e i 16 milioni di dollari all’anno, oltre ai costi per la realizzazione di recinti e barriere, che hanno anche alimentato critiche secondo cui rovinerebbero “la bellezza della campagna toscana”. Il Nyt ricorda anche che la regione ha approvato una legge volta a ridurre drasticamente il numero di cinghiali e cervi e cita Marco Cremaschi del Consiglio regionale, secondo il quale “questa legge è almeno un primo passo”.
“Ma la legge - scrive il giornale - sembra aver innescato una serie di nuove polemiche. Perché estende di tre mesi la stagione della caccia, stabilendo però limitazioni che non piacciono ai cacciatori. E amplia i territori dove è consentito cacciare, creando preoccupazioni agli ambientalisti”.
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