Pur in tempi di crisi, c’è fiducia nel business del beverage. A dirlo l’indagine del sito specializzato “just-drinks.com”, uno dei benchmark dell’industria mondiale, nel suo “Confindent Survey 2013” tra produttori, uomini di marketing, distributori, importatori e retailer di tutto il mondo nei segmenti del vino, dell’acqua, della birra, degli spirits e dei soft drink. E se per la stragrande maggioranza del campione (71,2%) la competizione globale è destinata ad aumentare, solo il 3,3% degli intervistati prevede una diminuzione del giro d’affari a fine 2013, con un corposo 53,6% che, al contrario, prevede una crescita dal +5% in su. Occhi puntanti, ovviamente, sulle economie emergenti, ma tra i cosidetti “Brics”, i sentiment sono differenti: per il 52,7% le maggiori opportunità di crescita sono concentrate in Cina, seguita dal Brasile, indicato dal 43,3%, e dall’India, indicata dal 36,7% del campione. Solo un intervistato su 3, invece, guarda con favore alla Russia, dove la crescita del business del beverage è frenato dalle dure leggi sulla pubblicità delle bevande alcoliche introdotte dal Governo di Putin in nome della lotta all’abuso di alcolici. Poche speranze di un’inversione di tendenza, invece, nei paesi più colpiti dalla crisi dell’Eurozona, i cosidetti Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), dove solo il 9,7% prevede una crescita degli affari, contro un 41,7% che si aspetta una contrazione. Ma, in ogni caso, per far crescere il business, soprattutto in aree del mondo in cui certi prodotti rappresentano ancora una nicchia di consumo o una novità, come il vino in Asia, per esempio, serve tanta comunicazione, e non a caso il 64% degli operatori prevede una crescita delle attività promozionali in tutto il mondo, contro solo un 8,1% che le vede in calo. Tra i canali di distribuzione che guideranno la crescita, in testa alle previsioni c’è nettamente la grande distribuzione organizzata, indicata come prima scelta dal 57,5% del campione (il 35,5% indica i supermercati, il 22% discount e convenience store), seguita dal canale on-trade (bar, ristoranti e simili) con il 20,2%, e dal commercio on-line, che sarà il primo driver di crescita per il 15%. Tra i concetti chiave che orientano le scelte dei consumatori, anche nel beverage, quello di “sostenibilità” continuerà a farla da padrone, al punto che 94,7% prevede di spendere in iniziative “ecofriendly” quanto o più del 2012 ...
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