Pietro Barbera, pittore, poeta ed ingegnere di Trapani, ha ideato un nuovo modo per “gustare il vino con gli occhi e con le nostre sensazioni interiori”, per usare le sue stesse parole, una sorprendente tecnica pittorica, chiamata “vinarello” per le analogie con l’acquerello e dove a colorare il cartoncino sono vini bianchi, rossi e rosati. La tecnica del vinarello si differenzia da quella dell’acquerello per il fatto che l’acquerello è un tipo di pittura che si ottiene diluendo i colori in polvere con acqua, o altre sostanze che ne mutano la densità (la glicerina, la gomma arabica ...) e l’effetto che si ottiene è di colori liquidi e dai toni stemperati, diversi dai colori a tempera, acrilici o a olio.
“Per il vinarello invece - spiega Barbera - utilizzo soltanto la pigmentazione naturale del vino. Sono il tannino e gli antociani del vino rosso e i flavoni del vino bianco che, penetrando nel cartoncino, dopo l’evaporazione della frazione alcolica e acquosa, danno il colore definitivo, che asciugando si ossida e si fissa nella cellulosa. La gamma cromatica è ovviamente dettata dal colore del vino di partenza”.
I soggetti sono assai vari, dai paesaggi agli ambienti marini, da bizzarri astrattismi a splendidi volti e silhouette femminili, cui si aggiunge il fascino della tecnica. L’idea dei vinarelli nasce dalla propensione a sperimentare, che ha portato Barbera a spremere sul cartoncino frutti di ogni tipo (melograni, ciliegie, peperoni, patate, indivie, melanzane ...). Il passo successivo, l’utilizzo del vino, è stato spontaneo e gli effetti ottenuti sono stati sorprendenti.
Di queste sue opere sono divenute estimatrici anche delle case di produzione vinicola: “il colore del vino mi fa immaginare le sfumature possibili, così provo tutti i tipi di Nero d’Avola, i rosati, i bianchi, aggiungendo talvolta dei liquori, che hanno colorazioni più intense, non ottenibili con i soli vini: l’Ericino per il verde, il Marsala e il Nocino per certe tonalità del giallo ... I vitigni siciliani rossi, più carichi di colore, sono tra i miei preferiti, ma anche il Merlot, il Barbera, il Marzemino, gli ambrati e i passiti, che sono adatti alle “nuance” più chiare ...”.
Altra caratteristica di Pietro Barbera è quella di proporre i suoi acquerelli/vinarelli abbinati alle sue poesie, anche se normalmente sia le poesie che gli acquerelli/vinarelli nascono in momenti creativi indipendenti e i collegamenti riffiorano successivamente.
Pietro Barbera si cimenta con versi e pennellate con buon successo: www.pietrobarbera.it, con il lunghissimo elenco di premi e riconoscimenti ricevuti per poesie e opere pittoriche.
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