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Il Sole 24 Ore

Storie di imprenditori - La dinastia dello champagne. Lorenzo Vallarino Gancia è presidente onorario della holding che produce oltre 20 milioni di bottiglie italiano. Duemila ettari di vigneti controllati. Detiene il 18% del mercato degli spumanti. In azienda c'è la quinta generazione e i ricavi 2003 sfiorano i cento milioni ... Lorenzo Vallarino Gancia, con quel suo modo di proporsi accattivante e aristocratico, non ha faticato più di tanto a guadagnarsi l'attenzione dei salotti buoni, che peraltro non ama frequentare. E con quel suo carisma improntato alla naturalezza ha saputo gestire al meglio, fra i suoi cento e passa incarichi interpretati, una intensa quanto complessa presidenza alla Centenari & Zinelli, per poi assaporare in prima persona gli anni del decollo de "Il Sole 24 Ore". . Ma questo protagonista di mezzo secolo di storia imprenditoriale ha saputo anche muoversi accortamente nei meandri della Confindustria, inizialmente come primo presidente del Gruppo giovani industriali e quindi come vicepresidente dell'istituzione, nonché come membro del Consiglio direttivo e della Giunta. L'inventore degli spumanti secchi. Carte vincenti peraltro travasate nella Gancia Spa, la holding di famiglia, che lo ha visto dal 1988 ricoprire la carica di vicepresidente e a partire dal 1993 quella di presidente e amministratore delegato. A sua volta il cugino Vittorio, l'imprenditore che avrebbe voluto fare il chirurgo e che invece sarebbe diventato per quarant'anni, sino al 1996, il geniale portabandiera della Fratelli Gancia, si era divertito a vendere i prodotti della casa sotto falso nome () e si era guadagnato, lui "inventore" del mercato degli spumanti secchi da vitigno e "sponsor" del lancio del Pinot di Pinot, i galloni di Cavaliere del lavoro. Ci troviamo nell'astigiana Canelli, paradiso incontrastato dei vigneti di Moscato. Ed è qui, nel quartier generale del gruppo Gancia, che ai visitatori capita ancora di ricevere il benvenuto aziendale proprio da Lorenzo, 73 anni e rotti portati alla grande (è nato a Torino il 20 giugno 1930), l'attuale presidente onorario che ha voluto il cambio generazionale nel giugno 2003, cambio che ha portato lo zio Lamberto alla presidenza della holding, mentre il figlio Edoardo è stato delegato alla guida della Fratelli Gancia & C. nel corso di uno di quei consigli di famiglia che, secondo tradizione, si tengono soltanto un paio di volte all'anno. La quinta generazione. Consigli da sempre gestiti all'insegna del savoir faire, come si conviene a persone per bene. In effetti nessuno dei sei azionisti della Gancia Spa - nel cui portafogli figura il 100% della Fratelli Gancia & C., il 100% dell'Azienda agricola Tenute dei Vallarino e il 50%, in Puglia, dell'azienda vinicola Rivera - vanta quote di maggioranza, sia pure con Vittorio e Lorenzo portatori, rispettivamente, del 29 e del 27% del capitale. . I tre cugini risultano infatti amministratori delegati della Gancia Spa, con Massimiliano vicepresidente nella Fratelli Gancia e Lamberto consigliere di amministrazione. . Torniamo ora ai numeri di casa Gancia snocciolati da Edoardo, una esperienza quadriennale nella divisione di certificazione e revisione della Price Waterhouse. . Le nuove strategie. Gli altri numeri sono rappresentati da oltre venti milioni di bottiglie di spumante e da 3,5 milioni di bottiglie di liquori commercializzate, cui si aggiungono un milione e mezzo di bottiglie di vini pugliesi. . Cifra che troverà ulteriore impulso dall'acquisto del marchio Conte di Cavour, che vale tre milioni e passa di bottiglie e fattura 10,6 milioni di euro, un marchio rilevato lo scorso novembre dalla Barbero 1891, leader nel segmento del Brachetto. Questa operazione ha consentito ai Gancia di attestarsi al vertice nel segmento degli spumanti con una quota di mercato del 18,4 per cento. Il tutto a fronte di investimenti pubblicitari pari al 7-8% dei ricavi, a conferma di una tradizione di lunghissima data. A cominciare dalla televisione. <É simpatico ricordare - annota infatti Lorenzo - che nel 1985 mio cugino Vittorio si propose, assieme ai due figli, in una serie di spot di raffinato successo. Serie ripresa nel 2002 da Edoardo, Lamberto e Massimiliano sotto la spinta propositiva dell'agenzia In Adv>. Sicuramente una famiglia eclettica, quella dei Gancia. Così Lorenzo, , non manca di sbandierare la sua passione per la caccia, portata avanti però con regole da gentiluomo. . La passione per i motori. Quel che è certo che questa sua passione per la caccia l'ha trasmessa soltanto in parte a Edoardo, il quale preferisce spendere il tempo libero magari sciando, giocando a tennis e, soprattutto, dedicandosi al bricolage e alle moto d'epoca. . Intanto un regalo davvero particolare se lo vuole invece portare a casa papà Lorenzo, il quale racconta: .

Da Reims a Canelli

Nelle antiche cantine di casa Gancia, a Canelli, il passato si sposa con il presente. Fra volte secolari e moderne tecnologie, le radici di questo storico marchio vengono infatti raccontate non solo dal filo conduttore della cartellonistica pubblicitaria raccolta in museo, ma anche dall'approfondimento scritto delle strategie operative aziendali. Vale a dire da quando Carlo Gancia mosse i primi passi in una cantinetta senza pretese, per poi inventarsi, dopo quindici anni di testardi tentativi, lo "champagne di Moscato" o "champagne italiano" che dir si voglia. Una storia dunque dal sapore antico che Lorenzo ed Edoardo Vallarino Gancia amano riassaporare come se fosse la prima volta. . Irrequieto, mai soddisfatto, . Nel 1865 Carlo riuscì nel suo intento, brevettò lo "champagne italiano" e decise di aprire una specie di succursale a Canelli, nell'Astigiano, dove abbondava la materia prima. In seguito sarebbe nata la Fratelli Gancia & C., che alla sua morte sarebbe stata guidata dal figlio Camillo, il quale a sua volta avrebbe adottato Carlo e Lamberto, figli della sorella Adelina che nel 1912 era rimasta vedova del generale Pietro Edoardo Vallarino. E sarebbero stati proprio loro a traghettare l'azienda fuori dalle secche della seconda guerra mondiale e a generare la continuità con Vittorio, figlio di Lamberto, e Lorenzo, figlio di Carlo.

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