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IL TURISMO CONTA SEMPRE DI PIU’, SPECIE QUELLO ENOICO. POTENZIALITA’ CHE NON SFUGGONO ALLE CANTINE AUSTRALIANE, CHE SI UNISCONO ALLA TOURISM AUSTRALIA PER FARE DELLA TERRA DEI CANGURI LA META PIU’ VISITATA DAI WINE LOVERS DI TUTTO IL MONDO

In un mondo in cui le distanze contano sempre meno, l’importanza della leva economica del turismo si fa sempre più importante, specie di quello enoico. Lo sappiamo bene nel Belpaese, dove i territori del vino offrono attrattive naturali, paesaggistiche e gastronomiche uniche, ma le potenzialità non passano inosservate neanche nella lontana Australia, dove i due settori, quello turistico e quello enoico, valgono insieme qualcosa come 140 miliardi di dollari australiani l’anno. E allora, perché non unire le forze? Alla domanda, retorica, hanno risposto le cantine più importanti del “Nuovissimo Mondo”, da Jacob’s Creek e Seppeltsfield nella Barossa Valley a Leeuwin Estate e Xanadu sul fiume Margaret, da De Bortoli, TarraWarra e Yering Station nella Yarra Valley a Wyndham Estate nella Hunter Valley, da Montalto sulla Mornington Peninsula a Moorilla Estate e Josef Chromy in Tasmania che, unendo le proprie forze a quelle dell’agenzia di promozione Tourism Australia, si sono poste l’ambizioso obiettivo di fare della Terra dei canguri una delle destinazioni principali del turismo del vino nel mondo.

L’iniziativa verrà estesa anche ad altri produttori nelle prossime fasi del progetto, nato nel dicembre 2012 con la firma di un accordo triennale tra Wine Australia e Tourism Australia, il cui amministratore delegato, Andrew McEvoy, si mostra decisamente ottimista sull’esito dell’operazione: “le cantine non sono semplicemente luoghi in cui degustare e acquistare vino - racconta al magazine britannico Decanter - la maggior parte offre anzi un’esperienza turistica completa, con ristoranti, alloggi, escursioni organizzate ed emozionanti esperienze in cantina. Inoltre, consentono al consumatore di interagire con il prodotto ed il produttore, godendo in prima persona delle tante differenze che le nostre Regioni vinicole hanno da offrire”.

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