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IL VIGNETO SOAVE NON HA PIU' SEGRETI: AD APRILE 2002 LA ZONAZIONE. PRESTO 14 MICROZONE

Il vigneto Soave non ha più segreti: dopo 8 anni di indagini il Consorzio dei vini Soave e Recioto di Soave è arrivato all'importante risultato della zonazione, indagine a tutto tondo su ambiente, caratteristiche pedologiche, tecniche colturali, influenze dell'uomo, storia e tradizione nel comprensorio della Denominazione. Proprio nella cornice di Vinitaly (11/15 aprile), salone vinicolo per eccellenza, il Consorzio dei vini Soave e Recioto di Soave sceglie di presentare la voluminosa ricerca dedicata alla zonazione viticola del Soave.

"Nel volume sono raccolti - spiegano al Conosrzio - i risultati di 8 anni di lavoro in cui sono stati impegnati i tecnici del Consorzio e quelli dell'Istituto di sperimentazione viticola enologica di Conegliano. L'approfondimento della storicità del vitigno Soave, il più grande in Europa con i suoi 6300 ettari di estensione, è stato il motore dell'iniziativa che si propone di fornire ai produttori utili indicazioni sulla base delle quali poter efficacemente rispondere alle esigenze di un mercato che, oggi più che mai, chiede diversificazione e personalizzazione. Ciò non significa mettere in secondo piano le caratteristiche che fanno del Soave "il Soave", ma, caso mai, fare vera e propria cultura del vino perché, posando questa lente d'ingrandimento sull'area di produzione, si possa giungere a dare ad un
produttore sempre più attento, fedele ed impegnato nella valorizzazione delle peculiarità del suo vigneto le "carte" più giuste da giocare. A Soave si cresce anche così. E che sia qualità la parola d'ordine lo dimostra anche la revisione a cui da qualche tempo è sottoposto il disciplinare di produzione che, facendo proprio il concetto della piramide qualitativa, punta all'individuazione delle nuove regole per il Soave fino a proporre attraverso la ricerca e la selezione, il Soave Superiore a Denominazione
di Origine Controllata e Garantita".

Tanta mobilitazione e impegno, anche dal punto di vista economico,da parte del Consorzio, è giustificata dall'obiettivo della ricerca che ha voluto approfondire nel dettaglio i parametri di 14 microzone del Soave e, conseguentemente, individuare i primi 60 cru del Soave. "Questa sorta di carta politica dei suoli, intesi come studio parcellizzato di suoli e sottosuoli dal punto di vista dei fattori ambientali e delle trasformazioni che l'ambiente stesso ha subito per mano dell'uomo, ha portato - aggiungono ancora dal Consorzio del Soave - all'individuazione di una settantina di siti che si presentano come "unicum". Storia e tradizione colturale, toponomastica tradizionale, memoria dei produttori sono stati alla fine gli elementi pregnanti di questa nuova
classificazione che si propone come approfondimento per i più preparati tra i cultori del vino ma anche come invito alla scoperta per chi al mondo del vino si avvicina armato di "sete di conoscenza". Se vogliamo, insomma, la zonazione e le conseguenti elaborazioni nella Carta dei suoli e nella "carta dei cru", eredi in un certo senso di quel "pagus" lontanissimo nella memoria, costituiscono il più allettante degli inviti alla scoperta del territorio, della sua storia e delle sue tradizioni intese come elementi utili a conoscere e comprendere gli aspetti caratterizzanti e la "lingua" di uno dei più celebrati bianchi italiani ma anche le sfumature caratteriali ed i "dialetti" che molto dicono delle sue zone di origine. Insomma, un'iniziativa che va a vantaggio di tutti, non ultimo il consumatore che viene messo così in condizione di essere più preparato, selettivo e, soprattutto, consapevole".


La curiosità
La docg al Recioto di Soave porta in tre anni le certificazioni di produzione da 818 a 1681 ettolitri

Il Recioto di Soave docg raddoppia: in 3 anni le richieste di certificazione (Camera di commercio di Verona) passano da 818 a 1681 ettolitri. E nel bicchiere non ne rimane nemmeno una goccia. Eccoli i dati messi recentemente a disposizione del Consorzio dei vini Soave e Recioto di Soave che ha anche attestato che "l'effetto Docg sta avendo riscontri fondamentalmente molto positivi. Dal punto di vista qualitativo crediamo che l'enorme progresso del Recioto di Soave sia evidente. A testimonianza di
questo ultimo aspetto anche le quotazioni medie: 100 litri di prodotto sono passati dalle 950.000 lire (Euro 490,63)
del 1997 al 1.050.000 lire (Euro 542.28). La docg, insomma, fa proprio bene al Recioto e anche ai suoi produttori
da sempre abituati a coccolarlo: non è un caso, allora, che la degustazione alla cieca, proposta recentemente da alcune riviste tedesche, tra 8 grandi passiti, il recito di Soave
abbia fatto sì che l'unica bottiglia lasciata palesemente a secco dai nove "giudici" a fine cena sia stata proprio quella del Recioto di Soave Doc "Renobilis" 1996 di Gini.

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