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IL VINO CONSACRATO AD “ARTE UNIVERSALE”: ECCO L’ACCORDO TRA IL MUSEO DELL’ERMITAGE DI SAN PIETROBURGO, TRA I PIÙ IMPORTANTI AL MONDO, E IL FRIULANO (MASSIMA ESPRESSIONE DELL’ITALIA BIANCHISTA) DELLA FONDAZIONE VILLA RUSSIZ

Italia
Ecco l’etichetta del Friulano Villa Russiz per l’Ermitage

È un accordo “storico” (anticipato da WineNews) quello che unisce il Museo Statale Ermitage, a San Pietroburgo, in Russia, uno dei più grandi e celebri musei del mondo, e uno dei migliori vini bianchi d’Italia, il Friulano, e in particolare quello prodotto dalla “Fondazione Villa Russiz”, che, per i prossimi 5 anni, sarà il vino ufficiale di uno dei “templi” dell’arte universale, custode di oltre 3 milioni di opere. Un riconoscimento al Friuli Venezia Giulia e all’impegno sociale della cantina, da parte del museo fondato da Caterina la Grande, che ha scelto uno dei simboli dell’Italia enoica bianchista, come vino bianco d’honneur per i suoi eventi più importanti alla presenza di Capi di Stato e delegazioni di tutto il mondo.
Ed un riconoscimento del nettare di Bacco anche come importante fattore culturale da studiare e conoscere nei suoi riflessi e rapporti con la storia, l’arte, il paesaggio. L’accordo, mira a sviluppare anche una serie di progetti di studio, ricerca, eventi diversificati, pubblicazioni o esposizioni sulla base di un programma di collaborazione scientifico-culturale che i due protagonisti s’impegnano a individuare insieme, “intorno” al vino e alla sua storia millenaria. Un’etichetta speciale - “Friulano per l’Ermitage” - con i loghi e i colori del Museo e della Fondazione Villa Russiz, personalizza le bottiglie riservate all’Ermitage. Che con la sua “filiale” italiana - la Fondazione Ermitage Italia, con sede a Ferrara - sta siglando anche una serie di accordi culturali nel nostro Paese per la valorizzazione dei beni storico-artistici e per lo studio delle relazioni e degli intrecci culturali tra Italia e Russia, e che ha scelto, quindi di affrontare anche il tema del vino nella sua valenza culturale e storico-artistica, rapportandosi a una delle regioni e dei territori più significativi nel panorama enologico italiano e a una realtà fortemente connotata da una proprietà pubblica e da uno scopo morale.
Un accordo importante anche dal punto di vista dell’immagine su un mercato, la Russia, tra i più solidi tra quelli emergenti, anche per il vino italiano, in cui il vino esportato, in valore, tra il 2009 ed il 2011 è cresciuto dell’83%, a quota 118 milioni di euro).

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