“Il vino è la metafora del riscatto possibile del nostro paese, i numeri dicono che quando l’Italia fa l’Italia, supera gli steccati e riesce a fare aggregazione, vince nel mondo. Ma si può e si deve fare ancora meglio, e io senza dare per fatte cose ancora non realizzate per fare titoli, prometto tutto il mio impegno per concretizzare i tanti percorsi importanti avviati in questi mesi”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, nell’apertura di Vinitaly. “Che è un player fondamentale del vino italiano e che ovviamente, come illustreremo poi nei dettagli nel pomeriggio, avrà un ruolo importantissimo nell’Expo di Milano, come è naturale che sia, visto il tema trattato e la competenza di VeronaFiere. E nell’occasione ringrazio il presidente Riello e il dg Mantovani per il lavoro fatto in questi mesi, ci siamo capiti sui fondamentali, abbiamo costruito interazione importante tra VeronaFiere e Ministero. I numeri del settore - aggiunge Martina - sono chiari (5,3 miliardi di euro all’export, con 380.000 aziende vitate e 68.000 che fanno vinificazione, ha ricordato il presidente di Veronafiere Ettore Riello, ndr),il vino italiano per quello che è accaduto fino ad oggi e per quello che potrà dare in futuro, è la metafora di quello che può essere questo Paese. Dagli anni 80 ad oggi ci sono stati momenti drammatici, ma poi c’è stata la grande rinascita grazie al lavoro dei produttori, che hanno saputo fare qualità, guardare oltre se stessi, innovare, riscattarsi. Dobbiamo guardare al vino con l’occhio di chi dentro a questa storia può ritrovare le radici del riscatto italiano.
Se altri settori produttivi, ma anche noi stessi avessimo l’intuizione, il buon senso ed il coraggio che c’è stato nel vino, faremmo svoltare il Paese. Voglio ascoltare le imprese e la filiera, per capire che lavoro dobbiamo fare al Ministero, abbiamo grandi opportunità, i numeri maturai ci indicano una via”.
“Non dimentichiamo che possiamo guardare alle opportunità che l’Europa ci offre - aggiunge Martina – un’Europa dove dobbiamo dare battaglia, ma che è una grande opportunità. Lo è con l’Ocm 2014, lo è con quei 1,6 miliardi che dobbiamo spendere in maniera strategica guardando al lungo periodo. Dobbiamo lavorare sui 500 milioni dell’Ocm per la promozione (ai quali si potrebbero aggiungere quelli del “pacchetto promozione” dell’agrolimentare europeo che non esclude il vino, ha sottolineato il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue Paolo De Castro), insistere sulle aggregazioni: quando lo abbiamo fatto, nel mondo abbiamo realizzato numeri incredibili. É vero che l’unione fa la forza, non è una frase fatta, se si intende un’unione che non è omologazione o rinuncia all’identità: è un dibattito che va superato, abbiamo dimostrato che con l’aggregazione costruiamo punti di forza importanti”.
Tra le battaglie “interne”, che il vino deve affrontare, come ha ricordato il presidente della Regione Veneto ed ex Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, c’è quello della burocrazia.
“Il tempo per le imprese oggi è cruciale - dice Martina - e quando si parla di sburocratizzare affrontiamo il problema del tempismo, che oggi fa la differenza. Lo stiamo affrontando non solo con il Testo Unico, ma anche con tante circolari. Abbiamo iniziato tanti percorsi, che devono ora tradursi in pratica, e su questo prometto tutto il mio impegno, non annuncio cose non fatte ancora. Un pezzo di rivoluzione, secondo me, per esempio, passa dall’amplificare l’uso della diffida prima delle sanzioni amministrative per infrazioni minori, che semplificherebbe molto la vita ai produttori. É una cosa da testare. E poi vogliamo arrivare al registro unico dei controlli, vogliamo combattere senza sosta l’Italian Sounding Sono consapevole che molto del riscatto italiano passa da agricoltura e vino, lo dicono i numeri realizzati dai produttori. Il ruolo del Ministero è ascoltare e accompagnare, non ha la verità in tasca, deve saper cogliere li stimoli e condurre le battaglie a tutela e sviluppo del settore”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025