“Il consumo di vino, fa parte della nostra tradizione e produrlo e consumarlo è nelle nostre abitudini anche familiari. Esso non solo rappresenta un elemento importante del nostro patrimonio agroalimentare e contribuisce alla tutela e alla valorizzazione del territorio, ma è anche un elemento caratterizzante della dieta mediterranea. Occorre modificare l’approccio al consumo senza intaccare il valore che esso rappresenta. Imparare un uso corretto e sano del bere è necessario per proteggere i minori dal danno alcolcorrelato”: è questa la risposta che il Ministro della Sanità, Livia Turco, ha dato al “Quotidiano Nazionale” (La Nazione/Il Giorno/Il Resto del Carlino) che, nei giorni scorsi, ha condotto un’inchiesta sul problema dell’alcolismo, sempre più diffuso tra i giovani e giovanissimi.
Dalle indagini del “Quotidiano Nazionale” emerge che in Italia l’età media del primo approccio all’alcol è di soli 12 anni e coinvolge il 70% dei ragazzi (la media europea si attesta a14 anni). Ed ancora che ben il 37% degli intervistati, tra i 15 e 16 anni, ha ammesso di essersi ubriacato almeno una volta negli ultimi 12 mesi. La bevanda più diffusa tra i teen-ager è la birra con il 70%, seguita dai superalcolici con il 25%, e dal vino con il 5%.
Federico Pizzinelli
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