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IL VINO ITALIANO SOFFRE LA CRISI MENO DI QUELLO FRANCESE: A DIRLO E’ IL BAROMETRO ANNUALE SUL COMMERCIO INTERNAZIONALE DI VINO DELLA SOCIETA’ DI MARKETING D’OLTRALPE SOPEXA, CHE HA COINVOLTO 1.300 DISTRIBUTORI DI TUTTO IL MONDO

Nonostante la morsa della crisi non accenni ad affievolirsi, nel mondo delle vendite enoiche continuano a vincere gli ottimisti: secondo il “barometro internazionale del commercio di vino”, elaborato dall’agenzia di marketing francese Sopexa a partire da un sondaggio che ha coinvolto 1.300 società distributrici di 12 Paesi diversi (che insieme rappresentano il 70% del mercato mondiale), il 57% dei “player” si dice ancora fiducioso dopo l’andamento delle vendite del 2012 (nel 2011 gli ottimisti erano il 67%), specie in Giappone, Russia, Germania, Hong Kong e Regno Unito, mentre scricchiolano le certezze di Cina, Canada, Belgio, Danimarca e Svizzera. Ma la vera sorpresa è il sentiment dei distributori internazionali sulla tenuta dei vini a denominazione di Italia e Francia: il 54% degli intervistati prevede infatti un aumento delle vendite per i vini del Belpaese, contro il 49% di chi crede ancora nella crescita delle etichette d’Oltralpe. Eclatante il dato della Gran Bretagna, dove il 68% degli intervistati crede in un’impennata del vino made in Italy, contro il 55% dei vini francesi, ed anche in Cina ed Hong Kong la voglia di etichette tricolore continuerà a “minacciare” i più rinomati cugini.

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