Record di crescita del 6,3% nel valore dell'export di vino made in Italy nel mondo con ottimi risultati negli Stati Uniti (+ 5,9 per cento) che sono diventati il primo mercato di sbocco per le produzioni nazionali, ma anche un successo rilevante in un mercato emergente significativo come il Giappone che ha registrato il più elevato tasso di crescita (+10,7%). Emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi otto mesi del 2006, dai quali si evidenzia la concreta possibilità che a fine anno il valore complessivo del commercio estero per il vino italiano superi i 3 miliardi di euro, la principale voce dell’export agroalimentare nazionale.
Si tratta di un fatturato che batte quelli realizzati dall’Italia all’estero con pasta, olio, formaggi, prosciutti o frutta, ottenuto - sottolinea la Coldiretti - per oltre la metà nell’Unione Europea con una crescita del 2,6% ma una leggera stagnazione in Germania (- 3,9%), dove si realizza un quarto del valore complessivo delle esportazioni. Sorprendente - precisa la Coldiretti - è invece il risultato ottenuto in Francia dove i cugini d’oltralpe dimostrano di gradire in misura crescente il vino Made in Italy (+1,9%). In forte crescita sono invece i mercati asiatici con il Giappone a fare a parte del leone con un aumento del 10,7% ed un valore che a fine anno potrebbe toccare - stima la Coldiretti - la cifra storica di 100 milioni di Euro.
L’assegnazione del primo posto ad un vino italiano come il Brunello di Montalcino (Tenuta Nuova 2001, prodotto dall'azienda Casanova di Neri di Giacomo Neri) da parte della classifica delle 100 migliori bottiglie stilata dalla rivista americana Wine Spectator, non è dunque un fatto isolato ma la punta di un iceberg di un settore che i risultati commerciali dimostrano essere una delle migliori avanguardie della qualità Made in Italy.
Si tratta di risultati che - conclude la Coldiretti - evidenziano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita per il settore grazie ad una vendemmia 2006 stimata attorno ai 50 milioni di ettolitri di vini e mosti, con una produzione stabile rispetto alla scorsa annata e ottima da quello qualitativo, che per ben il 60% potrà essere commercializzata sotto una delle 453 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute.
Nel 2005 il vino made in Italy ha realizzato un fatturato complessivo di 9 miliardi di euro dei quali quasi un terzo grazie alle esportazioni sui mercati esteri.
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