
Sempre più amato dai consumatori in Italia come all’estero, soprattutto dalle nuove generazioni, ma con un rinnovato interesse anche da parte dei Millennials, attenti al rispetto dell’ambiente ed alla sostenibilità, il vino prodotto “secondo natura” guarda al futuro, intercettando tendenze come leggerezza e bevibilità, il legame con i territori anche in un’ottica di enoturismo, l’interesse per le storie dei produttori, e l’abbinamento con una cucina buona, salutare, con ingredienti locali ed altrettanto sostenibile (ma anche forte di numeri che fanno dell’Italia una leader nella produzione di vino biologico, che, nella fase complessa dei mercati, sta vivendo una crescita senza precedenti, con le vendite nel Belpaese che hanno sfiorato 60 milioni di euro nel 2024, con un incremento del 6,5% nel 2023, e nel mondo, secondo i dati Ice, hanno raggiunto una quota pari all’8,5% sul totale export del vino italiano, con Usa, Uk ed Australia prime destinazioni, e dove, dalle proiezioni InsightAce Analytic, sono destinate a triplicare entro il 2030 per un valore di 25 miliardi di dollari). E lo fa, raccontandosi in un “trio” di eventi ormai consolidato (e che vanno in scena, nei giorni di Vinitaly, a pochi passi da Verona): “Summa” alla cantina Alois Lageder (5-6 aprile), che trasforma il piccolo borgo di Magrè, tra i vigneti dell’Alto Adige, in un luogo di incontro tra oltre 100 vignerons provenienti da tutto il mondo, con nei calici vini di livello mondiale e sul tavolo discussioni coinvolgenti per un vivace scambio di idee tra importanti esperti del settore; “ViniVeri” a Cerea (4-6 aprile), dedicato alle “Profonde radici, sguardo sul futuro”, per celebrare, con più di 100 vignaioli dall’Italia e non solo, i 20 anni della rassegna di riferimento del Consorzio ViniVeri, che ha pionieristicamente contribuito a creare e definire il movimento del vino naturale; e “VinNatur Tasting” a Gambellara (5-7 aprile), dove anche l’Associazione Vinnatur festeggia 20 anni, con 200 vignaioli dall’Italia e da diversi Paesi europei, e la consapevolezza dell’importanza di sensibilizzare e formare le generazioni di domani, dal vigneto al mercato. Ma non solo: direttamente a Verona, negli anni, sono spuntati tanti piccoli eventi di vino - che, in questo caso più specifico, sfruttano il richiamo della fiera italiana di riferimento mondiale per il settore - come “Dwl-Drink With Love” (6-8 aprile), che si autodefinisce uno “speak-easy enoico” accanto alla fiera di Verona nei giorni del Vinitaly, ideato da un gruppo di 17 amici produttori artigianali, per rompere i canoni tradizionali degli eventi del vino e incontrare buyer, media e operatori fuori dal caos delle fiere tradizionali, in un ambiente meno formale e più dinamico, che combina cultura del bere, musica e gastronomia di qualità; o come “Vi.Te - Vignaioli e Territori”, l’Associazione che riunisce vignaioli naturali e che ha deciso di uscire dal Vinitaly e realizzare il nuovo evento “Vinari” (7-8 aprile), per permettere agli addetti ai lavori di incontrare oltre 60 produttori, sempre a pochi passi dalla fiera.
Da oltre 25 anni la cantina Alois Lageder organizza “Summa” invitando prestigiosi produttori di vino da tutto il mondo a raccontarsi a Magrè, nel cuore dell’Alto Adige (5-6 aprile). L’evento è incentrato su valori chiave come la qualità, l’agricoltura sostenibile (biologica, biodinamica o in conversione) e la passione per l’innovazione. Nell’edizione 2025, la Cantina Alois Lageder accoglierà ben 112 vignerons provenienti da otto Paesi, dall’Italia - con cantine come Frank Cornelissen e Giulia Negri - Serradenari, da Damijan Podversic a Badia a Coltibuono, da Conti Costanti a Dirupi, da Foradori a Nino Franco, da Giodo a Gravner, da Maso Martis alla Tenuta del Nicchio, da Nittardi a Passopisciaro, da Petrolo a Pian dell’Orino, da Podernuovo a Palazzone - Giovanni Bulgari al Castello dei Rampolla, da Toscani alla Tenuta di Valgiano - ai Paesi di lingua tedesca, con aziende come Dr. Bürklin-Wolf, Bernhard Huber, Franz Keller, Lichtenberger González, Cantina Rings, Cantina famiglia Tement e Christian Tschida, dalla Francia, con Maison dello Champagne come Billecart Salmon e Tarlant, al Portogallo, da dove arriverà Niepoort, fino all’eccezionale presenza di Château Musar, dal Libano, una delle cantine più antiche e prestigiose al mondo. Ma, accanto alle degustazioni ai banchi d’assaggio, dove i vignerons presentano i loro vini, ci saranno anche masterclass con esperti del settore, come ancora una volta un programma diversificato con degustazioni entusiasmanti e importanti esperti del settore come Willi Schlögl del wine bar Freundschaft di Berlino, Lukas Gerges, Head Sommlier dell’Atelier Moessmer, il ristorante tre Stelle Michelin dello chef Norbert Niederkofler a Brunico, Sascha Speicher, redattore capo di “Meininger’s Sommelier”, Isacco Giuliani, sommelier del Ristorante Makorè di Ferrara e “Miglior Sommelier d’Italia” 2024 per la guida di “Identità Golose”, e Christine Mayr, sommelier Wset ed ex presidente Ais-Associazione Italiana Sommelier dell’Alto Adige. La cantina tedesca Heitlinger terrà, invece, un seminario in vigna sui “Droni in viticoltura”, esplorando le potenzialità e le sfide di questa tecnologia nella produzione del vino. Inoltre, il programma include anche degustazioni verticali in cui i produttori raccontano il vino come arte. Ma anche in abbinamento con la gastronomia di alta qualità e sostenibile, nei food truck ed alla Vineria & Osteria Paradeis di Alois Lageder. E il tutto, per una buona causa: parte del ricavato sarà devoluto a “Zebra”, il Giornale di Strada dell’Oew - Organizzazione per un Mondo Solidale di Bressanone.
Sarà, invece, l’edizione n. 20 quella di “ViniVeri”, promosso a Cerea (AreaExp, 4-6 aprile, con l’iniziativa Under 25=25, ovvero con l’ingresso per tutti i maggiorenni nati nel nuovo Millennio con biglietto ridotto e dedicato), a pochi km da Verona, dal Consorzio ViniVeri, con il tema delle “Profonde radici, sguardo sul futuro”. “Venti edizioni, una pianta salda con solide radici di valori e passione. Vent’anni di crescita, di tenacia, di forza, di senso di comunità e condivisione di una filosofia produttiva e di vita. Vent’anni di germogli e cambiamenti che hanno visto il Consorzio ViniVeri - dice il presidente del Paolo Vodopivec - sempre all’avanguardia: come custodi e testimoni dell’identità territoriale coniugata ad una concreta difesa dell’ambiente, ponendo alla base del proprio impegno l’essenzialità delle competenze in vigna e in cantina, unito alla centralità della qualità del vino e della sua piacevolezza. E continuiamo a farlo anche con questa edizione dedicata proprio allo sguardo sul futuro, nostro e del vino: unendo il solco delle nostre esperienze con le richieste del mercato e delle nuove generazioni di consumatori per vini autentici, veri”. Protagonisti saranno sia gli oltre 100 vignaioli provenienti da tutta Italia (da Casebianche a La Castellada, da Massa Vecchia al Monastero delle Suore Trappiste di Vitorchiano, da Oasi degli Angeli a Dario Princic, da Giuseppe Rinaldi a Vodopivec e Zidarich, solo per citarne alcune), Austria, Francia, Spagna, Portogallo e Slovenia che presenteranno i loro vini, veri e propri racconti in bottiglia che incarnano il territorio, la storia e la passione di chi li produce, che il ricco calendario di appuntamenti che coinvolgerà sia gli appassionati wine lovers che gli addetti del settore. “Viniveri” 2025 si preannuncia infatti non solo come una celebrazione del passato e del presente, ma come una piattaforma dove le idee sul futuro del vino secondo natura prenderanno forma, nel rispetto delle radici profonde che hanno dato vita a questo movimento. Il 4 aprile d aprire l’evento, un convegno sulle nuove regole di etichettatura dei vini con l’entrata in vigore del Regolamento (Ue) n. 2021/2117 che rende obbligatorio l’inserimento in etichetta dell’elenco degli ingredienti e delle informazioni nutrizionali dei vini, condotto da Stefano Vaccari, direttore della Direzione Generale della Prevenzione e del Contrasto alle Frodi Agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole. Nelle cene al Ristorante di ViniVeri ci saranno due chef che porteranno le loro esperienze e il loro mondo gastronomico abbinandolo ai vini dei vignaioli del Consorzio, come Arianna Gatti del Forme Restaurant a Brescia, tra le chef emergenti più talentuose d’Italia (4 aprile), e Richard Abou Zaki del ristorante stellato Retroscena di Porto San Giorgio, formatosi con grandi chef come Massimo Bottura (5 aprile). A seguire, il 5 aprile, tra le degustazioni guidate “Trinchero: 100 anni di storia e di vino” con Stefano Berzi, “Miglior Sommelier d’Italia” Ais-Associazione Italiana Sommelier 2021, nei 100 anni dell’azienda, la prima ad aderire al Registro Imbottigliatori Viticoltori della provincia astigiana, con Ezio Giacomo Trinchero che presenterà una imperdibile verticale del vitigno rappresentativo del territorio astigiano, la Barbera d’Asti con una serie di rare annate storiche (1971 - 1978 - 1985 - 1988 - 1990 - 1999 - 2002 - 2004 - 2007). Quindi, l’incontro-dibattito “Il Vino attraverso gli occhi delle nuove generazioni”, moderato da Ciro Fontanesi, coordinatore Alma Wine Academy, e con gli interventi della produttrice di Barolo Marta Rinaldi, del produttore di Pantelleria Adrian Ferrandes, della giornalista Francesca Ciancio, Carlo Menegante dell’Enoteca Macafame a Zanè, Sara Boriosi autrice e proprietaria dell’enoteca Venti Vino a Perugia, Stefania Pompele, docente e consulente di divulgazione e educazione sensoriale, e del giornalista e critico Andrea Grignaffini, per esplorare le nuove tendenze del settore vitivinicolo, discutere il rapporto con le nuove generazioni, analizzare la trasformazione del consumo con una maggiore ricerca di interazione ed informalità e l’importanza della vera sostenibilità. Il 6 aprile, infine, ci sarà “Calici Giovani, Voci Nuove”, una degustazione dinamica e coinvolgente, condotta da Zaira Peracchia, “Miglior Sommelier d’Italia” 2025 del Gambero Rosso, alla scoperta dei vini di 8 aziende condotte da giovani vignaiole e vignaioli. E tutti i vini si potranno assaggiare ed acquistare nell’Enoteca ViniVeri, accanto a formaggi, olio, cioccolato ecosostenibile, miele e salumi.
Ma compie 20 anni anche “VinNatur Tasting” a Gambellara (Showroom Margraf, 5-7 aprile), appuntamento di riferimento per gli amanti del vino naturale e i professionisti del settore, organizzato dall’Associazione VinNatur, che accoglierà 200 vignaioli dall’Italia - da Camerani - Adalia & Corte Sant’Alda a Marco De Bartoli, da La Biancara di Angiolino Maule a Niedermayr, da Carussin a Casa Raia, dalla Fattoria Lavacchio alla Fattoria di Sammontana, da Tiberi a Filippi, da Il Monte Caro a Montenigo, solo per citarne alcuni - e da diversi Paesi europei, come Francia, Germania e Spagna, Albania e Slovenia, pronti a raccontarsi con assaggi e incontri dedicati a temi caldi ed al bere naturale. Come le masterclass di approfondimento: il 5 aprile ci si chiederà “Quanto può durare un vino naturale?”, attraverso una selezione di etichette, vinificate con bassissimi livelli di solforosa e con almeno dieci anni di affinamento, per scoprirne la complessità e la capacità di evolvere nel tempo, sfatando il mito secondo cui siano destinate a un consumo immediato, con il wine writer Gianpaolo Giacobbo e il giornalista Sandro Sangiorgi; il 6 aprile si parlerà di “Alterazioni microbiologiche dei vini” con l’agronomo Giacomo Buscioni di Food Micro Team, un viaggio in cui verranno analizzati i principali cambiamenti organolettici di origine microbiologica e le loro caratteristiche attraverso una degustazione alla cieca di vini opportunamente modificati; e il 7 aprile il consulente enologico Dominic Wurth condurrà “Riesling puro - Stili di vinificazione e impatto climatico”, un percorso di assaggio tra Germania e Italia mettendo a confronto diverse espressioni di questo vitigno, dalle versioni secche a quelle più morbide e strutturate, esplorerando le principali tecniche di vinificazione e il ruolo fondamentale che i cambiamenti climatici giocano nell’evoluzione del Riesling. Tra le novità, la possibilità per i visitatori di comperare direttamente le etichette in degustazione, e la partecipazione di ScuolaLibera, associazione di promozione della pedagogia steineriana: Fabio Chilese, chef nella ristorazione scolastica e non solo, con i volontari dell’istituto scolastico di Lonigo, proporrà piatti caldi preparati con materie prime biologiche e biodinamiche in un’esperienza culinaria che valorizza il rispetto per la natura e la qualità degli ingredienti. “Essere produttori di vino naturale non è solo un mestiere, è anche una missione. Siamo fermamente convinti che sia necessaria sempre più attenzione per questa Terra che ci è stata affidata - sottolinea Angiolino Maule, presidente VinNatur - come produttori di vino naturale nel nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente che ci circonda, ma l’impegno più importante resta sicuramente quello di formare le future generazioni, consapevoli di essere solo ospiti di passaggio che devono cercare di preservare le risorse disponibili per chi verrà dopo. Coinvolgere ScuolaLibera ci è sembrato il modo più concreto e immediato per farlo”. Accanto a proposte gastronomiche di artigiani del cibo di diverse regioni italiane, dalla Rete Ostricoltori Italiani alle Birre della Terra. Il ricavato della rassegna sosterrà i progetti di ricerca dell’Associazione VinNatur e l’organizzazione di seminari dedicati alla formazione degli associati, e parte dei proventi verranno devoluti alla Onlus Progetto Alépé per l’assistenza medica e sociale degli abitanti di Alépé, in Costa d’Avorio. Ma ci sarà anche spazio per rilassarsi, con un calice di vino, buon cibo e musica live.
Tornando direttamente a Verona - e a soli 300 metri da Vinitaly - “Dwl-Drink With Love” riunisce produttori artigianali italiani e non, al Musical Box (6-8 aprile, riservato a media, horeca ed operatori), per celebrare la cultura del vino, fare domande ed ascoltare storie, con in mano un calice di vino ed un boccone di cibo buono (il punto ristoro gastronomico sarà curato da due insegne riconosciute della cucina popolare e tradizionale italiana, A Casalura a Cirò Marina in Calabria e Masseria Barbera a Minervino Murge in Puglia), con la selezione musicale di Andrea Margiotta, nell’atmosfera informale di una festa che “abbatte le barriere tipiche degli incontri commerciali tradizionali” e permette agli operatori di fare business “connettendosi più facilmente e costruendo o rinnovando relazioni umane e professionali in modo più aperto e diretto”. Un’occasione per scoprire i vini di 17 aziende - da Foradori a Guido e Igiea Zampaglione, da Arteteke a Cerminara, da Francesco Cirelli ai Fratelli Rosso, da Roberto Garbarino a Valfaccenda, da La Calcinara a Stefano Zoli, da La Collina del Tesoro a Le Formiche, da Matter a Monti della Moma, da Steiger - Kalena a Tenuta La Novella, ma anche a Kabaj dalla Slovenia, per citarne solo alcune - che mettono al centro la figura del produttore artigiano, la materia prima e l’identità del territorio. E ancora più vicino alla fiera di Verona - a soli 150 metri - nasce anche “Vinari” (7-8 aprile) promosso dall’Associazione “Vi.Te - Vignaioli e Territori”, che riunisce produttori di vino naturale da tutta Italia, e che ha deciso di lasciare Vinitaly per far incontrare 62 cantine - da Radikon a Musella, dalla Fattoria La Maliosa alla Fattoria San Lorenzo, da Tenute Dettori a Bressan Mastri Vinai, da Buondonno a Keber Edi e Kristian, tra le altre - con professionisti della ristorazione e operatori del settore (a cui il nuovo evento è riservato) sempre a Verona, ma nel Garden del 4 stelle Crown Plaza Hotel.
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