I viticoltori toscani potranno disporre di altri 1.165 ettari per i vini a denominazione di origine: lo ha approvato, all'unanimità, la Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale Toscano, che ha varato il programma per l'impianto di nuovi vigneti (Regolamento Comunitario 1493/99). Le ripartizioni delle nuove superfici tengono conto dei precedenti criteri ed aumentano a 40 ettari le assegnazioni massime, comprensive delle quote assegnate in precedenza, sia a favore delle denominazioni istituite dopo il 1 gennaio 1994 (Orcia, San Gimignano, Montecucco, Sovana, Capalbio, Cortona, Sant'Antimo, Monteregio di Massa Marittima), sia a favore delle denominazioni che hanno subito, nello stesso periodo, modifiche sostanziali ai disciplinari di produzione (Valdichiana, Val di Cornia, Montescudaio, Colline Lucchesi, Bolgheri). In ogni caso sono stati rispettati i limiti massimi di assegnazione indicate dalle province. Gli 870 ettari attribuiti ai vini Docg Chianti e Chianti Classico sono stati distribuiti tra loro e tra le province di competenza tenendo conto della superficie rivendicata nelle ultime annate agrarie, garantendo comunque una superficie minima di 5 ettari alla provincia di Prato. Infine, sono state assegnati 5 ettari alle Doc di montagna, fortemente terrazzate o con apprezzamenti molto frammentati, nelle zone di produzione dell'Ansonica Costa dell'Argentario, Candia dei Colli Apuani, Colli di Luni, Elba. In queste zone e nell'intero territorio della provincia di Pistoia potranno utilizzare i diritti le aziende con una superficie vitata non inferiore a mezzo ettaro, un limite più basso rispetto all'ettaro richiesto nel resto della regione. Nelle graduatorie predisposte dalle Province si terrà conto anche delle tecniche di produzione aziendale, privilegiando l'agricoltura biologica e integrata. Il provvedimento sarà all'esame dell'aula nella prossima seduta.
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