Ben lontani dagli stereotipi, le donne sono il vero motore della società, specie se si parla di consumi enoici al di là dell’Oceano. Negli Stati Uniti, come ricorda una stima della Nielsen, il gentil sesso controlla i due terzi degli atti d’acquisto, e l’emancipazione, ormai, avviene anche al ristorante, dove in tre anni i consumi di alcolici delle clienti sono cresciuti del 14%, e riguardano soprattutto il vino, scelto da 51 milioni di donne americane. Sono loro, come dimostra lo studio “Marketing Wines by the Glass to Women” della Napa Technology, le wine lovers più fedeli ed appassionate, più degli uomini, tanto che tra i giovani sono le ragazze a mostrare l’interesse maggiore per Bacco, eppure, il mondo della ristorazione, così come quello dell’imprenditoria vinicola, non sembra rendersene sufficientemente conto. La comunicazione, infatti, raramente è rivolta al pubblico femminile, che ha gusti ed esigenze diverse rispetto agli uomini: alla base del successo del vino al bicchiere, ad esempio, ci sono il rapporto qualità/prezzo e la possibilità di soddisfare la propria curiosità. Non hanno alcun peso i punteggi dati dai magazine, perché le donne americane sono preparate, e i classici Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Merlot devono fare spazio a Malbec, Pinot Noir e Champagne.
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