Il nemico più grande della vite è un piccolo insetto che arriva dall’America, la fillossera che, se nel Vecchio Continente non fa più paura (almeno dopo la crisi di fine ‘800 che distrusse il vigneto Europa), in California è tornata prepotentemente a minacciare le piante della Napa Valley. E, visto che il problema, che colpisce circa ogni 20 anni i vigneti californiani, sta nel portainnesto, l’unica soluzione davvero risolutiva è il reimpianto totale delle viti malate, per evitare che la malattia si diffonda a quelle sane. Un lavoro enorme, che durerà almeno 5-6 anni, e che riguarda il 15% dei vigneti californiani, pari a 2.600 ettari, e che, secondo Jennifer Putnam, direttrice del gruppo di produttori della Napa Valley, “sarà un’opportunità per tutto il territorio di rivalutare e riconsiderare ciò che è stato piantato in passato, per non ripetere gli stessi errori commessi nel 1970 e nel 1990, tenendo sempre ben presenti le peculiarità della nostra terra”. L’eccezionale raccolto del 2012, supportato anche da una solida risposta dei mercati, sarà fondamentale per finanziare il reimpianto, ma fino al 2015 l’intera regione, che conta su una superficie vitata di 17.401 ettari, dovrà fare i conti con una importante carenza produttiva.
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