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Indietro le lancette del tempo sui documenti che attestano l’eccellenza di Chateau Haut Brion: sono carte del 1500 che parlano di una tenuta già nota come “Aubrion”. La scoperta negli archivi del dipartimento della Gironda

Non solo la citazione del 1663 di un diarista inglese che parla di “Ho Bryan” o la tenuta che viene menzionata nel libro delle cantine di Carlo II nel 1660: ora emergono ben due nuovi documenti che risalgono ad un secolo prima e dove si parla di una nota ordini di vino da una tenuta di Pessac chiamato “Aubrion”, rinvenuti in questi giorni, riportano indietro le lancette del tempo sulla nascita di una della cantine più prestigiose del mondo, Chateaux Haut-Brion, uno dei cinque Premier Cru Classé di Bordeaux.
I documenti sono stati scoperto negli archivi dipartimentali della Gironda dallo storico dell’arte Laurent Chavier che aveva scommesso con l’attuale proprietario di Chatea Haut-Brion, il Principe Roberto di Lussemburgo, di trovare un riferimento sulla tenuta precedente a quello del 1660.
Il più antico dei due nuovi scritti è datato 21 gennaio 1521, ed è scritto in francese (anziché guascone), e riguarda la vendita di una rendita perpetua di vino tra Jean de Monque, signore della frazione di Monque e un mercante di Bordeaux, Guilhem de Mailhois.
Il secondo datato 1 settembre 1526 riguarda, invece, la vendita di “due barili di clairet o vino rosso dalla vigna di Haulbrion in Graves”, che viene venduto a Pierre Gassies e Pierre Mulle (forse mercanti) da una donna, Esclarmonde de Lagarde. Un’altra storia affascinante da raccontare.

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