Una rondine non fa primavera, ma un inizio d’anno così, i fine wine italiani sul mercato secondario davvero non l’avevano mai vissuto. Nella seconda settimana del 2018 (12-18 gennaio), la quota del vino tricolore, secondo i dati del Liv-ex, ha raggiunto addirittura il 28,2%, con quella di Bordeaux crollata al 43,2%, il valore più basso dal febbraio 2017, mentre la Borgogna si conferma al 17,1%. In sostanza, l’attenzione del mercato si è spostata dai Premiers Crus bordolesi alle nuove uscite del Brunello di Montalcino, con l’annata 2013 che si affaccia sul mercato, e dei Borgogna 2016. Restano piatti, nella media, i prezzi, mentre il Sassicaia 2014 si conferma l’etichetta più scambiata, a 1.101 sterline a cassa, in un podio tutto italiano in cui trovano spazio anche il Giacomo Conterno Barolo Riserva Monfortino 2010 (12.300 sterline), in seconda posizione, ed il Castello di Rampolla d’Alceo 2013 (1.188 sterline), in terza.
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