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INNOVAZIONE, PROMOZIONE E AGGREGAZIONE. QUESTE LE TRE PAROLE D’ORDINE PER IL FUTURO DELLA VITIVINICOLTURA ITALIANA CHE INTENDE SVILUPPARSI E COMPETERE SUI MERCATI. A LANCIARLE AGRINSIEME DAL CONVEGNO DI VINITALY “L’ITALIA DEL VINO VUOLE CRESCERE”

Innovazione, promozione e aggregazione. Sono queste le tre parole d’ordine per il futuro della vitivinicoltura italiana che intende svilupparsi e competere sui mercati. A lanciarle è stato Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare) dal convegno di Vinitaly “L’Italia del vino vuole crescere: sostenibilità, mercato, politica agricola europea”.

La riflessione di Agrinsieme si è concentrata sulle prospettive e sulle problematiche del settore della nuova Pac verso il 2020, ma ha spaziato anche sull’intero arcipelago vitivinicolo italiano che in questi anni ha mostrato una significativa espansione: nel 2013 l’export ha toccato i 5 miliardi di fatturato, mettendo a segno una crescita in valore del 7%. Dati importanti che, tuttavia,vanno consolidati con nuovi indirizzi e strumenti delle politiche. Da qui l’esigenza di aggiungere alla promozione e alla ristrutturazione, investimenti orientati all’innovazione, fondamentale per affrontare le rinnovate politiche comunitarie.

Parole confortanti, al convegno, sono giunte anche dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina che dà, come data ultima per terminare il primo pilastro della Pac, la fine di maggio: “per il futuro dell’agricoltura italiana vedo opportunità e possibilità di sviluppo, ma solo lavorando, anche cercando di chiudere entro la fine di maggio, il primo pilastro della Politica Agricola Comune”. La tempistica è fondamentale anche per il presidente Comagri del Parlamento europeo Paolo De Castro: “è necessario che entro luglio tutti gli Stati membri, Italia compresa, debbano decidere come ripartire gli aiuti accoppiati, altrimenti l’Europa sceglierà per noi”.

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