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ITALIA E FRANCIA LEADER IN PRODUZIONE, LA GERMANIA NELL’IMPORT, IL LUSSEMBURGO PER CONSUMI PROCAPITE. LO STATUS ATTUALE DEL VINO NEL MONDO, LE DINAMICHE DI PRODUZIONE E CONSUMO RACCONTANTE DALLA MASTER OF WINE JANCIS ROBINSON SU “THE FINANCIAL TIMES”

Italia
Jancis Robinso

Che nonostante il calo sensibile dei consumi di vino nei Paesi storici per produzione, come Italia, Francia e Spagna, nel mondo non si sia bevuto mai così tanto come oggi, è noto. Ma a rimettere in fila i dati di questo fenomeno, sul prestigioso The Financial Times, sono state nientemeno che la Master of Wine Jancis Robinson, una delle firme top del vino mondiale, insieme all’analista di statistica Valentina Romei, citando soprattutto dai dell’Oiv, in parte già analizzati.
Il Paese che beve di più, dunque, rimane la Francia, con 30,2 milioni di ettolitri, ma in calo del 12,3% tra il 2000 ed il 2012, seguita dagli Usa, con 29 milioni di ettolitri (+36,8%) e Italia (22,6 milioni di ettolitri, -26,5%). Nella top 5 per consumi, anche la Germania, con 20 milioni di ettolitri (-0,7%), e la Cina con 17,8 (+66%). La Spagna, che è al n. 3 per volumi di produzione (con 40.000 ettolitri), consuma appena 9,3 milioni di ettolitri, con un taglio del 33,8% in 10 anni. A livello produttivo, la leadership se la giocano Francia e Italia, ogni anno staccate di poche migliaia di ettolitri, con una produzione sui 44 milioni nel 2013, ma scesa del 23,4% sul 2000 nel caso dei transalpini, e del 13% nel Belpaese. Giù dal podio gli Usa, con 22 milioni di ettolitri, e la Cina, con 14.880 (+41%). A livello di consumo procapite, il Paese top è il Lussemburgo, con 49,8 litri a testa (-19,8% tra il 2000 ed il 2011), seguito da Francia (46,4, -20,5%) e Italia (-29,8%). I Paesi che importano più vino, invece, sono Germania (15 milioni di ettolitri, +53% sul 2000 nel 2012), Uk (12,5 milioni di ettolitri, +38%), e Usa (11,6 milioni di ettolitri, +161%).
La Cina, nonostante un roboante +1039% di vino importato, è ferma a 3,9 milioni di ettolitri. Significativo il dato italiano: il Belpaese importa 2,9 milioni di ettolitri di vino, con una crescita del 417% in 10 anni. Interessante l’analisi che la Robinson fa sulla qualità del vino: “è difficile dare un dato obiettivo, ma è indiscutibile che gli standard di coltivazione e vinificazione sono cresciuti considerevolmente. Quanto ho iniziato a scrivere di vino nel 1975, solo la metà dei vini erano senza difetti tecnici, come ossidazione o eccesso di solforosa. Oggi posso dire che tra le migliaia di vini che assaggio ogni anno, ne trovo lo 0,5% difettato”. E aggiunge: “i vini del Vecchio Mondo non sono mai stati di una qualità migliore di adesso. Non c’è stata mai epoca migliore di questa per essere un wine drinker”.

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