L’alluvione che ha messo in ginocchio il beneventano, non ha risparmiato tante imprese dell’agroalimentare e, se il Pastificio Rummo ha subito raccolto l’appoggio del popolo del web, che si è mosso in una vera e propria corsa alla solidarietà, adesso è il mondo del vino a chiedere aiuto. Dal fango, infatti, sono state salvate 80.000 bottiglie della Cantina di Solopaca (che riunisce 600 viticoltori), “sporche ma buone”, diventato subito hashtag virale, grazie alla campagna della cantina che, se si considerano gli allagamenti alla bottaia, è la più colpita del territorio, al grido “Sotto questa corazza di vetro abbiamo conservato il frutto della terra che ha provato a spazzarci via. Prendici così! Siamo #SporcheMaBuone”.
“Stiamo recuperando i danni alla bottaia - racconta al quotidiano “Il Mattino” (www.ilmattino.it) Lorenzo Nifo Sarrapocchiello, produttore del Sannio - dove siamo stati colpiti, fortunatamente solo da allagamenti di fango ma non da frane, difficile invece sarà recuperare circa 3 ettari di vigneto travolti dal fiume Calore e dai detriti che questo portava. Stiamo lentamente riprendendo le attività grazie al fatto che la nostra azienda non ha subito danni strutturali”.
Sulla sponda opposta del Calore, l’altra piccola azienda in difficoltà è Torre del Pagus, che racconta “della pioggia terribile, delle pietre piovute dalla collina ma della struttura che per fortuna ha tenuto. Danni ai vigneti, ancora da quantificare e un punto interrogativo sulla vendemmia”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025