Che la crescita del vino nel mondo passi per l’Asia, in futuro, in pochi hanno dubbi. Non ha caso il guru della critica enologica Robert Parker ha venduto quote importanti (per l’agenzia Afp addirittura di maggioranza, per 15 milioni di dollari) del suo “The Wine Advocate” ad investitori di Singapore, dove si sposterà il quartier generale della rivista proprio per conquistare l’Asia. Asia che è Cina, soprattutto, ma non solo, grazie soprattutto ai giovani che guideranno il boom di 5 mercati fondamentali, come spiega una ricerca dell’agenzia inglese Wine Intelligence. Se in Cina, proprio grazie alle nuove generazioni, i consumatori di vini importati faranno crescere di molto gli attuali 19 milioni di persone, in Giappone, mercato già maturo e con 47 milioni di consumatori regolari di vino, la curiosità dei giovani e il loro inseguire modelli di vita occidentali, per la ricerca, segnerà il successo di nuovi territori e varietà di vino oggi meno conosciute. Anche la Corea del Sud, dove oggi il vino è solo il 20% delle bevande alcoliche consumate, vedrà un vero e proprio boom grazie alle nuove generazioni che apprezzano, a quanto pare, soprattutto gli “sparkling wine”. Altro mercato chiave dell’Asia, per Wine Intelligence, sarà Singapore, il più piccolo tra quelli chiave, ma con una grande voglia di conoscere il vino, e in cui ad oggi, la forza del brand e le grandi quantità sono i punti di forza. Più difficile il mercato di Taiwan: sia perché le vendite su internet, molto usato dai giovani, sono vietate, e sono poche le donne che bevono vino. Ma i giovani stanno mostrando un grande interesse sul vino, e non solo come prodotto di prestigio, ma anche di consumo.
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