Il Regno Unito e la Repubblica d’Irlanda sono divenuti, nell’arco degli ultimi anni, una delle aree più importanti per il vino italiano. I crescenti consumi pro-capite e l’espansione dell’economia di entrambi i Paesi, in controtendenza sull’Europa, hanno contribuito alla crescita delle consegne del vino italiano. Così l’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice) organizza, dal 5 al 7 marzo, la Borsa Vini (edizione n. 19), a Dublino e Londra, con 90 cantine di tutte le regioni d’Italia (info: Ice, Linea Vini, Maria Gilli, tel. 06 59929575, vini@ice.it).
Nel Regno Unito le importazioni totali nel 2005 hanno superato i 12 milioni di ettolitri e i 700 mila di spumanti. Nel corso dell’ultimo quinquennio il vino italiano ha registrato incrementi costanti, spesso vicino alle due cifre. Il peso del mercato britannico risulta essere strategico assorbendo il 12,8% dei valori del settore e del 23,6% del flusso diretto verso l’Unione Europea.
L’Irlanda ha mostrato una forte vivacità della domanda che ha consentito di raddoppiare tra il 2000/2005 il valore delle esportazioni di vino italiano e l’andamento del 2006 registra nei primi 11 mesi dell’anno un’ulteriore crescita del 13%. L’export verso l’Irlanda è per il 93% in bottiglia e si registra una progressiva crescita dei bianchi, tanto da raggiungere una sostanziale parità con i rossi.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025