Nonostante la bufera finanziaria che sta investendo l’economia della Cina, dopo anni di crescita a doppia cifra, e un mercato del vino che cresce, ma non quanto ci si aspettava, c’è chi, soprattutto sul fronte dei grandi vini, investe ancora e con decisione nei mercati asiatici. Come “Cult Wines”, società inglese specializzata negli investimenti sui fine wines, fondata nel 2007 e diventata in pochi anni, la più grande compagnia Uk del genere (ha già 1.800 clienti in 55 Paese, per un valore del portafoglio gestito sui 30 milioni di sterline, per un fatturato di 17 milioni di sterline nel 2015, con l’obiettivo di raggiungere i 25 milioni nel 2016 ed i 50 nel 2020, nrd), che sta per aprire una sede ad Hong Kong “per beneficiare della crescente domanda di investimento in fine wine in Asia”, spiega una nota (www.wineinvestment.com).
Perchè, nonostante qualche segnale negativo recente, “Hong Kong e la Cina hanno guidato la crescita del mercato del vino negli ultimi anni, e continueranno a farlo. Perchè - spiega “Wine Cult - nel 2014, per esempio, dei 352 milioni di dollari che le maggiori case d’aste hanno battuto nel mondo, il 30% è stato aggiudicato nella sola Hong Kong, ed entro il 2024 si prevede che in Cina, mercato che già oggi vale il 29% di tutto quello del lusso mondiale, e dove il consumo di vino è cresciuto del 20% all’anno negli ultimi 4 anni, ci saranno 338 miliardari, ma anche oltre 15.7000 “Ultra-high Net Worth Individuals”, ovvero persone con un patrimonio di oltre 30 milioni di dollari”.
Un grande bacino di big spender potenziali in Asia, insomma, per un mercato che è relativamente piccolo, a livello mondiale come quello dei fine wine. “Siamo entusiasti del nostro nuovo percorso in Asia, e di poter lavorare con partenr strategici sul fronte degli investimenti in Cina - spiega Tom Gearing, managing director di “Cult Wines” - per molte persone la raccolta del vino è vista come un hobby per i ricchi, ma sempre più spesso è considerato come un investimento alternativo, per diversificare dai mercati finanziari tradizionali, e che, sotto una guida esperta, può fruttare anche forti rendite”.
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