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L'espresso

Ok, il vino è giusto … Piacevoli, armonici, eleganti. Soprattutto a un prezzo contenuto. Vi proponiamo un Giro d’Italia tra le migliori bottiglie sotto i venti euro ... Bere bene, e anche molto bene, spendendo cifre ragionevoli si può. Bisogna saper scegliere e, più ancora, bisogna disporre di un enotecario di fiducia che sappia come procurarsi i vini “giusti”, che molto spesso non sono affatto quelli più conosciuti né tanto meno quelli elencati nelle carte dei vini dei ristoranti. Qual è il prezzo “ragionevole” per una buona bottiglia e per una persona normale, non cioè per l’appassionato disposto a spendere anche centinaia di euro per degustare un vino? Ovvio che non c’è il prezzo “ragionevole” per definizione. Tuttavia, dacché ormai è condivisa l’opinione che il vino si beva per piacere e non per nutrirsi, si può porre un tetto intorno ai 20 euro a bottiglia. Fissato questo tetto, abbiamo compiuto un veloce giro d’Italia - attraverso le pagine della “Guida Vini d’Italia” 2011 de L’Espresso - scegliendo etichette (tra bianchi, rossi e spumanti) buone e molto buone nella loro tipologia, comunque esemplari nel rapporto qualità-prezzo. Per i vini fermi, bianchi e rossi, il tetto è stato fissato a 1.5 euro, per gli spumanti a 20. Ci sono vini di ogni regione, anche se una scelta di questo genere conferma alcune evidenze: fra i bianchi spicca il Nord-Est, in particolare l’Alto Adige, e cresce la dorsale adriatica; fra i rossi la Toscana è sottorappresentata perché i suoi vini sono mediamente, e spesso ingiustificatamente, costosi; il Meridione e la Sardegna crescono per qualità e mantengono prezzi moderati, con parecchie bottiglie sotto i 10 euro. Fra gli spumanti, il tetto più alto, a 20 euro, consente di annoverare nella selezione qualche Franciacorta, mentre i Trento si distinguono per la qualità e per il prezzo contenuto. Non tutte le bottiglie sono di facile reperibilità ma con l’aiuto di un’enoteca, o grazie alle coordinate della Guida, si possono raggiungere le aziende e avviare con i vignaioli un rapporto diretto, scoprendo un modo nuovo di vivere il vino.
Bianchi sino a 10 euro.
Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle 2009 Ermes Pavese. Limpido, fresco, profumato e persistente, un grande bianco di montagna. Nosiola 2009 Pedrotti. La “Nosiola dell’anno”, colore intenso, gentile e robusta insieme. Un piccolo-grande vino. Alto Adige Chardonnay 2009 Kettmeir. Acido il giusto e anche succulento, ricco, persistente, elegante. Da un’azienda che sposa numeri e qualità. Alto Adige Pinot Bianco 2009 Produttori Terlano. Limpido, penetrante, ma armonico, un piccolo capolavoro nel rapporto qualità-prezzo da un’azienda leader. Colli Orientali del Friuli Friulano 2009 Butussi. Da un vignaiolo carismatico nel piccolo comune di Corno di Rosazzo, un Friulano di carattere, generoso e piacevole. Vernaccia di San Gimignano Riserva Benedetta 2007 San Donato. Formidabile rapporto qualità-prezzo per una bottiglia di schietta identità che ben rappresenta i bianchi di questa terra di rossi. Anni 2009 Tenuta Sette Pont. Un blend originale c inconsueto, per queste zone, di Sauvignon e Viognier. Da un’idea di Antonio Moretti, imprenditore con la passione del vino. Offida Pecorino Fiobbo 2008 Aurora. Minerale, “caldo”, ampio, un grande bianco, un Pecorino che si distingue e che contribuisce alla crescita della denominazione. Trebbiano d’Abruzzo 2009 Jasci & Marchesani. Il fiore all’occhiello di un’azienda che oltre vent’anni fa ha tatto la scelta bio, fra le primissime in Abruzzo. Greco di Tufo 2009 Di Prisco. Giallo brillante, salino, rotondo e intenso, un Greco di forte personalità da un vignaiolo che pochi appassionati conoscono. Zagra 2009 Valle dell’Acate Profumato, floreale, fresco e beverino, un blend di Inzolia e Grillo. Senza pretese se non di piacere subito. Grillo Parlante 2009 Fondo Antico. Bottiglia ad altissima tiratura, semplice, fragrante, di grande piacevolezza. Verdicchio di Matelica 2009 Collestefano. Acido il giusto all’attacco, poi agrumato, salino, lungo: piacevolissimo oggi, migliorerà con il tempo.
Da 11 a 15 euro.
Langhe Bianco Heau 2008 Ettore Germano. Riesling di eccezionale qualità, la scommessa vinta per un bianco piemontese atipico che nasce fra i vigneti dei grandi rossi. Erbaluce di Caluso Le Chiusure 2009 Favaro. Una bottiglia che fa onore a una denominazione considerata ingiustamente minore; pulito, nervoso, agrumato. Riviera Ligure di Ponente Pigato 2009 Cascina Feipu. Il “Pigato dell’anno”, finemente aromatico, saporito, persistente, da un’azienda che ha fatto scuola. Colli di Luni Vennentino Costa Marina 2009 Lambruschi. Il vino di riferimento per i bianchi della Riviera di Levante e per tutta la Liguria, oggi conosciuto e apprezzato come merita. Lugana Brolettino 2008 Cà dei Frati. Oro, variegato e penetrante al naso, armonioso e persistente, Lugana di virtù superiori, nello stile ormai riconosciuto di un’azienda modello. Soave Classico Monte Fiorentine 2009 Cà Rugate. Un Soave “classico”, esempio di tipicità, in una denominazione che sempre più fa qualità; vibrante, elegante. Alto Adige Valle Isarco Veltliner 2009 Nössing. Piccola azienda eccellente. In questa bottiglia erbe officinali, agrumi, fiori... ampio, complesso, persistente: puro piacere. Isonzo del Friuli Bianco Vignis di Siris 2007 Drius. Mélange di Sauvignon e Friulano per un bianco fruttato e floreale di classe. 16 Anime 2008 Vigne dei Boschi Sulle colline di Brisighella, inaspettato per queste latitudini, un Riesling biodinamico di qualità superiore. Verdicchio di Matelica Vertis 2008 Borgo Paglianetto. Fine e sottile, armonico e penetrante, un Verdicchio d’autore da un’ambiziosa azienda di recente costituzione. Fiano di Avellino 2008 Picariello. Marcata, inequivocabile identità irpina per un bianco di spessore, vocato all’invecchiamento. Vermentino di Gallura Cheremi 2009 Mura Piccola. azienda condotta con rigore. Questo Vermentino è carico e brillante, fruttato e nel contempo minerale, di esemplare definizione.
rossi fino a 10 euro
Piemonte Bonarda Vivace Moyé 2009 Cascina Gilli. Festosa e frizzante, fruttata ma niente affatto esile, persistente, da un produttore che predilige i vini mossi. Dolcetto d’Alba 2009 G. D. Vajra. Vajra è una garanzia e questo Dolcetto non tradisce: fruttato, polposo, tonico, si beve con facilità e piacere. Trentino Marzemino 2009 Gaierhof. Fruttato, scattante, immediato, un rosso da bere in souplesse, da un’azienda storica. Morellino di Scansano 2008 Poggio Trevvalle. Vigneti bio e rigore in cantina per un Morellino puro ed espressivo, venduto a un prezzo più corretto di tanti altri non migliori ma più costosi. Montecucco Rosso Rigoletto 2009 Collemassari. Progredisce la qualità dei vini di Collemassari e questo “piccolo” Montecucco è davvero riuscito. Cesanese del Piglio Superiore Tenuta della Ioria 2008 Casale della Ioria. Pieno e poderoso, uno dei vini che guidano la riscossa del Cesanese, spesso bistrattato e dimenticato. Rosso Piceno Superiore Podere 72 2008 Poderi San Lazzaro. Denso, profondo, complesso e tuttavia equilibrato, un campione nella sua categoria. Taburno Rosso Serrone 2008 Nifo Serrapocchielli. Da assaggiare per apprezzare Ie peculiarità degli Aglianico del Beneventano, ricchi, caldi, intensi nel colore e nel sapore. Aglianico del Vulture Gricos 2008 Grifalco della Lucania. Uno dei vini-rivelazione della vendemmia 2008: frutti rossi maturi, tannini vellutati, sentore d’affumicato in chiusura. Gioia del Colle Primitivo 17 2007 Polvanera. Mediterraneo nei profumi, ai limiti della surmaturazione e, per questo, caldo e avvolgente. Da una cantina moderna e in crescita. Gioia del Colle Primitivo 2009 Angiuli. Ricco, succoso di frutti maturi, note di erbe aromatiche: sorprendente e piacevolissimo. Nero di Troia 2007 Botromagno. Le note agrumate e di tabacco e la spiccata mineralità lo rendono diverso da tanti altri Nero di Troia. Cirò Rosso Classico 2008 Caparra & Siciliani. Esemplare interpretazione del vitigno Gaglioppo, a un prezzo imbattibile. La nuova via del vino calabrese.
Da 11 a 15 euro
Cannonau di Sardegna Marghia 2008 Antichi Poderi Jerzu. Fiore dell’Ogliastra, sentori di erbe e frutti maturi, bei tannini, ampio e lunghissimo. Dogliani Vigna Tecc 2008 Einaudi. Un Dolcetto che ora ha assunto la denominazione di Dogliani, fresco e succoso, dai tannini gradevolmente marcati. Barbera d’Alba 2006 Calorio. La “Barbera d’Alba dell’anno”: si distingue più per la complessità che per il pur piacevole frutto. Rosso di Valtellina 2007 AR.PE.PE. Da una della cantine valtellinesi storiche, l’ennesima conferma delle qualità dei Nebbioli di montagna. Rifermentazione Ancestrale 2008 Bellei. La sublimazione del Lambrusco, dalla sensibilità e dal tocco di Francesco Bellei. Un vino tutto da godere. Lambrusco di Sorbara Etichetta Bianca Fermentazione Naturale Paltrinieri Rosa, lampone, violetta... un’esplosione di bollicine allegre, una gioia per il palato. Chianti Classico 2008 Badia a Coltibuono. Schietto, equilibrato, un Chianti di razza da una delle aziende più solide del Gallo Nero. Chianti Classico 2007 Riecine. Puro, pieno, armonico: una bottiglia di esemplare compiutezza stilistica, in linea con l’alto livello dell’azienda che lo produce. Rosso di Montalcino 2008 Canalicchio di Sopra. In tutto degno del fratello maggiore, il Brunello, un Rosso maturo e complesso nei profumi come al palato. Montecucco Rosso Sacromonte 2007 Potentino. Anche questo a un prezzo equilibrato: forse il miglior Montecucco della vendemmia 2007. Montepulciano d’Abruzzo Vignafranca 2007 Barba. In una buona annata per la denominazione, spicca per autenticità questo vino schietto e quasi scorbutico. Cerasuolo di Vittoria Maskaria 2007 Terre di Giurfo. Dall’unione di Frappato e Nero d’Avola nasce questo classico Cerasuolo fruttato e avvolgente. Cannonau di Sardegna S’Annada 2008 Sedilesu. Uno dei migliori Cannonau di sempre, per ricchezza, completezza ed equilibrio. Da cercare e da assaggiare.
Spumanti “Metodo classico” e altri, fino a 15 euro
Oltrepò Pavese Pinot Nero Spumante Metodo Classico Brut 2006 Monterucco. Nel panorama non troppo dinamico dell’Oltrepò, un Brut cremoso e succoso. Lugana Spumante Brut Metodo Classico San Giovanni Pasini. Convincente escursione negli spumanti di una solida e storica azienda gardesana. Trento Brut Batter Un Trento saporito e fine da un’azienda che da sempre produce spumanti di qualità. Prosecco di Valdobbiadene Extra Dry Giustino B. 2009 Ruggeri. Un Prosecco elegante e complesso, nella linea che contraddistingue i vini di Paolo Bisol. Brut Rosso Metodo Classico Extra Cuvée 2007 Bellei. Straordinario “metodo classico” rosso, creato da Christian Bellei sul Lambrusco di Sorbara. Brut 2007 Scammacca del Murgo. Dalla Sicilia il più sorprendente degli spumanti. D’altronde il Nerello Mascalese è un cuginetto del Pinot Noir. Conegliano Valdobbiadene Prosecco Metodo Classico Pas Dosé S.C. 1931 annata 2008 Bellenda. Prosecco atipico perché prodotto con il “metodo classico”, si distingue per finezza, fragranza e ricchezza.
Da 16 a 20 euro
Franciacorta Brut Il Mosnel. Nella collana di ottime bottiglie dell’azienda, spicca per il rapporto qualità-prezzo questo brut base. Franciacorta Brut 2005 Enrico Gatti. Un millesimato smagliante, fiore all’occhiello di una produzione da sempre d’alta qualità. Franciacorta Extra Brut Cola. Un Extra Brut dal sapore maturo, avvolgente, che conferma i progressi di questa piccola azienda. Brut Metodo Classico 2004 Costaripa. Dall’azienda gardesana di Mattia Vezzola, enologo principe di Franciacorta, uno spumante di classe. Trento Brut Metodo Classico Alte Masi 2005 Cavit. Bottiglia ad alta tiratura eppure di impeccabile e costante qualità, fiore all’occhiello della gamma Cavit. Trento Letrari Brut 2007 Letrari. Gli spumanti di Letrari non tradiscono le aspettative di chi li conosce e anche questo millesimato è una conferma. Trento Brut Metodo Classico Riserva Endrizzi 2005 Azienda storica impegnata soprattutto nei vini fermi, Endrizzi si distingue anche per questa Riserva. Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Brut Vigne La Rivetta Villa Sandi Un gioiello, un lembo della più pregiata collina di Cartizze: da qui, poche bottiglie di deliziosa freschezza.

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