02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

L’EXPORT DEL NUOVO MONDO ENOLOGICO SEMPRE PIÙ SOSTENUTO DAL VINO SFUSO: ARGENTINA, CILE, SUD AFRICA, NUOVA ZELANDA E AUSTRALIA REGISTRANO AUMENTI COMPLESSIVI, NONOSTANTE IL CALO NELLE VENDITE DELL’IMBOTTIGLIATO. EMERGE DALL’ANALISI DI RABOBANK

Italia
Export sostenuto, sempre di più, dal vino sfuso

Un 2012 all’insegna dello “sfuso” quello che sembra contraddistinguere il flusso di esportazioni di vino dei principali paesi del Nuovo Mondo enologico. Un dato significativo, evidenziato dall’analisi di Rabobank che sembra riportare l’orologio della storia enologica mondiale indietro almeno di un trentennio, quando proprio questi paesi concentravano la loro massa produttiva proprio sui vini sfusi e l’imbottigliato era decisamente marginale.
Nel primo trimestre 2012, l’export di vino argentino è aumentato del 37,5% in volume e del 12,1% in valore. Si tratta sostanzialmente del contributo dei vini sfusi (+131%), mentre il volume dei vini in bottiglia è diminuito del 7%. Questo orientamento verso gli sfusi, d’altra parte, non si traduce necessariamente in una diminuzione del valore. Negli Stati Uniti, infatti, il prezzo di vendita medio di un litro di vino sfuso argentino è raddoppiato, passando da 83 centesimi a 1,74 dollari.
Anche i vini cileni seguono questo trend, con numeri dell’export che evidenziano un +13,3% in volume e +7,4% in valore nel primo trimestre del 2012. Ed anche per quanto riguarda il Cile l’esportazione di sfusi è cresciuta notevolmente (l’imbottigliato è invece sceso del 6,6%), totalizzando un +62%, con un aumento della domanda concentrato soprattutto negli Stati Uniti (288%) e in Cina (247%).
La Nuova Zelanda gode di una crescita sostenuta delle esportazioni di vino, con un aumento del 15% in volume e del’8,8% in valore, nei primi quattro mesi del 2012, ma con il rapporto tra vino in bottiglia e vino sfuso che si sta spostando sempre più rapidamente dall’attuale 70%-30% in favore dello sfuso.
L’export del vino australiano cresce del 3,2% in volume, ma cala in valore del 5,1% nel primo trimestre del 2012. Ma anche nel paese dei canguri l’export dello sfuso è aumentato, in particolare verso gli Stati Uniti. Sono 74, i milioni di litri di vino sfuso australiano spediti negli Stati Uniti tra il 31 maggio 2011 e 1 giugno 2012, rappresentando un aumento del 52% dei volumi rispetto al periodo precedente.
L’export di vino dal Sud Africa si orienta sempre più verso lo sfuso +31%, contro un -9% del vino imbottigliato, crescendo soprattutto del 14% in Germania, del 52% verso gli Stati Uniti, del 24% in Russia e del 46% in Francia. Contingenza dettata da una fase economica che chiede di razionalizzare i costi (flexitank e simili sono estremamente più convenienti, per certi prodotti, di vini già imbottigliati), o tendenza da tenere d’occhio per il futuro?

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli