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L’EXPORT DEL VINO VOLA, SPECIE IN RUSSIA, DOVE OGGI E DOMANI, A MOSCA, SBARCA “VINITALY IN THE WORLD”, FONDAMENTALE PER APRIRE NUOVI CANALI E CONOSCERE MEGLIO UN DOMINATO DALLA BUROCRAZIA, PRONTA AD IMPORRE IL PREZZO MINIMO ALLO SCAFFALE

Italia
Vola l’export di vino italiano nel mondo, specialmente in Russia

L’export di vino italiano nel mondo, nel 2011, ha toccato i 4,4 miliardi di euro (+12,4% sul 2010), tra i pochi settori che si salvano dalla crisi, trainando il made in Italy, specie in Paesi come la Russia, dove la presenza continua di Consorzi e produttori ha fatto dell’Italia enoica uno dei partner commerciali preferiti da Mosca: nel solo 2010, infatti, i wine lovers russi hanno bevuto 68,8 milioni di litri di vino tricolore. Ma quello russo è un mercato peculiare, difficile, in cui eventi come “Vinitaly in the World”, che oggi e domani sarà a Mosca, diventano fondamentali per aprire nuovi canali, rinnovare licenze e conoscere da vicino evoluzione e nuove leggi.
Come il nodo del prezzo minimo, richiesto a gran voce dall’unione dei vignaioli e produttori russi al Cremlino che, attraverso il servizio federale per la regolazione del mercato degli alcolici, ci sta già lavorando. La soglia, sullo scaffale, dovrebbe essere di 110 rubli (pari a 4,40 euro) a bottiglia: un modo per garantire qualità ai consumatori e un guadagno equo per i produttori russi, che hanno visto lievitare i prezzi delle uve che importano da altri Paesi, come Italia, Spagna e Francia, ma anche l’ennesimo ostacolo burocratico per l’Italia del vino.
Info: www.vinitalytour.com/russia2012_eng.php

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