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L’ITALIA È ANCORA IL PRIMO PARTNER ENOICO DEGLI USA, MA LE IMPORTAZIONI “A STELLE E STRISCE” FANNO SEGNARE UNA CONTRAZIONE DEL 6,7%, CON IL BELPAESE CHE TIENE CON UN MODESTO INCREMENTO IN QUANTITÀ (1%) E UNA BUONA CRESCITA IN VALORE (7,7%)

L’Italia è ancora il primo partner enoico degli Stati Uniti, ma le importazioni generali “a stelle e strisce” fanno segnare una contrazione del 6,7%, con il Belpaese che ha mantenuto le proprie posizioni registrando un modesto incremento in quantità (1%) ed un più consistente incremento in valore (7,7%) essenzialmente determinato da un aumento dei prezzi, come sottolineano gli ultimi dati dell’Italian Wine & Food Institute, guidato da Lucio Caputo, sui primi 8 mesi dell’anno.

Nei primi 8 mesi 2013, l’Italia ha esportato verso il mercato Usa 1,69 milioni di ettolitri, per un valore di 869,5 milioni di dollari, contro l’1,68 milioni di ettolitri, per un valore di 807 milioni di dollari, dello stesso periodo nel 2012. L’altro dato importante, da sottolineare, è che ad avere successo sul mercato Usa sono essenzialmente i vini di qualità, come dimostra la continua flessione delle esportazioni di vini sfusi, che si sono ulteriormente ridotti, del 19,7% in quantità e del 6,4% in valore. Le importazioni statunitensi totali, da gennaio ad agosto 2013, sono complessivamente ammontate a 6,25 milioni di ettolitri, per un valore di 2,6 miliardi di dollari, contro i 6,70 milioni di ettolitri, per un valore di 2,5 miliardi di dollari, del corrispondente periodo del2012, facendo così registrare una flessione in quantità del 6,7% controbilanciata da un incremento in valore del 5%.

Passando alle performance dei principali competitor dell’Italia, le importazioni dall’Australia, secondo paese esportatore negli Usa, hanno invece fatto registrare una contrazione del 7,5% in quantità e del 2,3% in valore, pari a 1,15 milioni di ettolitri, per un valore di 297 milioni di dollari, contro i 1,24 milioni di ettolitri, per un valore di 304 milioni di dollari, dello stesso periodo del 2012.

Le importazioni dal Cile, terzo paese esportare verso gli Stati Uniti in quantità e quarto in valore, hanno fatto registrare un aumento in quantità del 5,3% ed in valore del 5,7%, passando così da 998.110 ettolitri, per un valore di 199 milioni di dollari, a 1,05 milioni di ettolitri, per un valore di 211 milioni di dollari.

Le esportazioni argentine, nel periodo da gennaio ad agosto dell’anno in corso, hanno subito una flessione del 35,2% in quantità e del 10,6% in valore, passando così da 1,02 milioni di ettolitri, per un valore di 214 milioni di dollari, a 664.870 ettolitri, per un valore di 192 milioni di dollari.

Sempre secondo i dati rilasciati dall’Italian Wine & Food Institute, le importazioni dalla Francia, secondo paese esportatore in termini di valore e quarto in quantità, hanno fatto registrare un aumento sia in quantità che in valore, rispettivamente dello 0,9% e del 7,3%, passando da 598.820 ettolitri, per un valore di 520 milioni di dollari, a 604.130 ettolitri, per un valore di 558 milioni di dollari.

Sempre negli stessi primi 8 mesi dell’anno le importazioni dalla Spagna, sesto paese fornitore del mercato statunitense, sono ammontate a 325.350 ettolitri, per un valore di 143 milioni di dollari, contro i 432.970 ettolitri, per un valore di 138 milioni di dollari, del corrispondente periodo l’anno precedente, facendo registrare una contrazione del 24,9% in quantità ed un aumento del 3,9% in valore.

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