Il prestigio ed il successo del vino italiano, eccellenza che fa bella l’Italia nel mondo, sono figli del lavoro di tanti imprenditori che, ogni giorno, lavorano per la valorizzazione dei territori e per portare i loro prodotti nel mondo. Tra i tanti, bravissimi, non sono moltissimi quelli che possono fregiarsi dell’“Ordine al merito del lavoro” una delle onorificenze più antiche della Repubblica italiana: istituito da un Regio Decreto firmato Umberto I, nel 1898, fu introdotto per “decorare” quei cittadini che si “siano resi singolarmente benemeriti nell’agricoltura, nell’industria, nel commercio, nell’artigianato, nell’attività creditizia e assicurativa”. Tra questi, figurano nomi come Piero Antinori, Vittorio Frescobaldi, Franco Argiolas e Diego Planeta, per citarne solo alcuni. E l’ultimo in ordine di tempo ad entrare in questa ristretta cerchia (www.cavalieridellavoro.it) è Sandro Boscaini, alla guida di Masi Agricola, realtà tra le più importanti della Valpolicella, e presidente di Federvini, che è l’unico nome non solo del vino, ma anche dell’agroalimentare, tra i nuovi 25 Cavalieri del Lavoro nominati ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda”.
“Sono commosso e onorato per l’alto riconoscimento - ha commentato “Mr Amarone”, come viene soprannominato Sandro Boscaini - lo condivido con i miei familiari e lo dedico alle generazioni dei Boscaini che mi hanno tramandato l’amore per il lavoro, la terra e il mondo del vino. Lo dedico a Verona, al Veneto e ai nostri valori, che ho cercato di esaltare internazionalmente con la mia attività e attraverso il binomio impresa/cultura. Lo dedico ai collaboratori del Gruppo Masi che come me lavorano con passione e a quanti credono che i risultati derivino dall’impegno e dalla professionalità”.
“Siamo onorati e lieti della prestigiosa onorificenza riconosciuta al presidente Boscaini - commenta il dg Federvini, Ottavio Cagiano de Azevedo - onore ai meriti e al lavoro che ha svolto a livello imprenditoriale, rappresentando il made in Italy nel mondo e proseguendo nella grande tradizione del settore di esprimere personaggi impegnati e coinvolti in un settore strategico per l’economia nazionale ed internazionalmente riconosciuti”. Boscaini, ricorda Federvini, si è distinto come viticoltore di eccellenza, come pioniere nell’individuare strumenti manageriali e finanziari che gli consentissero di fare crescere l’azienda a livello internazionale e per aver posto grande attenzione al sostegno ed alla diffusione della cultura, mantenendo ed esaltando il profondo legame dei suoi vini con la Valpolicella ed il Veneto. È stato tra i primi imprenditori vinicoli ad aver utilizzato la leva del “Private Equity” per ripartire le quote di famiglia tra gli eredi e tra i primi a quotarsi alla Borsa Italiana nel segmento Elite dell’indice Aim Italia.
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