“Sono contento che la massima autorità del nostro Paese riconosca il lavoro svolto dal nostro movimento, come ha dimostrato ieri con la sua presenza, ma anche con uno straordinario intervento, molto calibrato e dove le nostre istanze rispetto soprattutto allo spreco alimentare e alla dignità dei contadini sono state sposate pienamente”. Ecco il pensiero del giorno dopo, del fondatore di Slow Food Carlin Petrin, che a WineNews (https://goo.gl/DTlnKh) commenta le parole, e la passeggiata tra le Comunità del cibo, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri a Torino nel taglio del nastro di “Terra Madre Salone del Gusto”. Ma anche su una cosa che tutti oggi si chiedono e di cui resta l’interrogativo: chi ha ragione sull’orto al Quirinale, che a Petrini piacerebbe venisse coltivato nella “Casa degli italiani”, ma che per Mattarella già c’è, nella Tenuta di Castel Porziano? “Se si ritiene il Quirinale un’istituzione, ha ragione lui - dice il presidente internazionale di Slow Food - ma ho ragione io: non si può dire Castel Porziano come il Quirinale, poiché è una residenza distaccata. Io intendevo il Quirinale a Roma”. Del resto, Slow Food è riuscita nell’impresa di far coltivare un orto persino alla Casa Bianca a Washington ...
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