L’ultima frontiera del vino? Arriva dalle tecnologie militari, le stesse che stanno alla base della costruzione di missili e bombe nucleari, e che presto potrebbe arrivare in cantina per accelerare il processo di invecchiamento dei vini. Nello specifico, si tratterebbe di una nuova applicazione dell’energia pulsata, già usata nell’industria alimentare, per aumentare la quantità di succo che può essere estratto dalla frutta, sulla quale stanno studiando scienziati come il dottor Dan Singleton, presidente della californiana Transient Plasma Systems, convinto che una tecnologia del genere permetterebbe di rivoluzionare la produzione enoica mondiale. In fin dei conti, infatti, uno dei costi maggiori per le aziende è proprio quello legato all’affinamento ed al magazzino, ma riducendo i tempi del ciclo produttivo, facendo diventare, ad esempio, gli anni settimane, o persino giorni, ecco che il guadagno è evidente. Per ora, si tratta di una tecnologia ancora da sperimentare, molto costosa e che potrebbe anche rivelarsi un enorme flop, specie nell’ottica in cui si stanno muovendo le cantine di tutto il mondo, alla ricerca di maggiore qualità, non di scorciatoie.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025