La bionda che non passa mai di moda: il mercato birrario regge nonostante la crisi e nel 2012 ha mantenuto i livelli produttivi del 2011 (oltre 13 milioni di ettolitri di birra) mettendo anche a segno una crescita dell’occupazione del 4,4%, per un totale di 4.700 occupati diretti che, uniti all’indotto, arrivano a 144.000 unità. AssoBirra, l’associazione che riunisce i produttori industriali e artigianali di birra, scatta la fotografia del settore e sottolinea l’importanza dei microbirrifici, capaci di conquistare una solida nicchia di mercato, e della grande industria riuscita a mantenere i livelli occupazionali, che in rappresentanza delle varie realtà regionali, accompagneranno lo sbarco del pianeta birra a Vinitaly (Verona, 7/10 aprile, www.vinitaly.com), dove l’associazione sarà on stage per la prima volta.
“Anche se le birre speciali - sottolinea Alberto Frausin, presidente AssoBirra - rappresentano ancora una nicchia del 4-5% (tra birre speciali prodotte delle medie e grandi aziende e birre artigianali in generale), il loro apporto resta importante per il diffondersi della cultura birraria nel nostro Paese. Oggi possiamo contare su almeno 1 microbirrificio in ognuna delle provincie del Paese, oltre a 14 medie e grandi fabbriche e 2 malterie”.
“AssoBirra segue con interesse tutti quei fenomeni locali che contribuiscono a far crescere il nostro settore, e il nostro impegno per sostenere queste realtà è dimostrato anche da iniziative concrete - conclude Frausin - come la creazione di A.Bi Lazio - Associazione Birra del Lazio, creata assieme ad Arsial e Coldiretti Lazio, o dell’A.Bi Campania, che riuniscono microbirrifici e malterie del territorio impegnati nella produzione di birre con materie prime di origine regionale”.
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