Quando l’allievo supera il maestro: la Cina, pronta a sostituirsi agli Usa come prima potenza economica mondiale, quando si tratta di rispetto per gli equilibri del mercato si scopre improvvisamente più realista del Re e, dopo aver più volte minacciato l’apertura di un’indagine antidumping sul vino di provenienza europeo (tacciato di arrivare sugli scaffali del gigante asiatico a prezzi più che concorrenziali grazie soprattutto ai sussidi Ue, in primis quelli della Pac, come riportato mesi fa da WineNews), adesso è pronta a passare ai fatti. A dirlo è uno degli organi d’informazione tra i più prestigiosi della Cina, il “China Security Journal”, punto di riferimento tra i quotidiani finanziari, che riporta come la decisione nasca dalla richiesta dei produttori di vino cinesi, che lamentano, appunto, come le bottiglie europee arrivino in Cina a prezzi troppo bassi, proprio grazie alla politica di sussidi, che drogherebbe così il mercato interno. Dall’altra parte del globo, però, c’è il sentore diffuso che si tratti più che altro di una ripicca, verso la stessa Unione Europea, che a sua volta aveva aperto un’indagine antidumping sui pannelli solari prodotti in Cina ...
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