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La “Cité du Vin” di Bordeaux, adesso ha una data ufficiale di inaugurazione, il 2 giugno 2016, ed un nuovo e definitivo logo: “La Cité du Vin - Un monde de cultures”, che racchiude in sé i mille significati della parola “vino”

La “Cité du Vin” di Bordeaux, che ha vissuto il suo travaglio più lungo proprio nella scelta del nome (quando fu presentato il progetto, nel 2009, si parlava di “Centre Culturel et Touristique du Vin”, diventato nel 2013 “Cité des Civilisations du Vin”), adesso ha una data ufficiale di inaugurazione, il 2 giugno 2016, ed un nuovo e definitivo logo (“La Cité du Vin - Un monde de cultures”). A darne l’annuncio è la direttrice della “Cité”, Sylvie Cazes, che ha ribadito come i lavori dovranno essere portati a termine entro marzo del prossimo anno. Proprio l’iter del nome, ricorda il direttore del progetto, Philippe Massol, a “Vitisphere” (www.vitisphere.com), “è stata una battaglia, perché all’inizio si è dovuto lottare contro la sindrome, tutta bordolese, della “città mondiale del vino”, poi abbiamo cercato un nome che rendesse l’idea di un luogo che non è né un museo né un parco giochi, per arrivare al nome attuale, più semplice e commercializzabile”.
E se qualcuno ha paura che si possa trattare di un livellamento verso il basso, è l’ex chef de cave di château Petrus, Jean-Claude Berrouet, a ricordare come “dalla parola “vino”, in realtà, si aprono un’infinita quantità di ambiti, e vedrete che la “Cité” sarà una vera e propria cattedrale ecumenica del mondo enoico”. Una fantasia nell’interpretazione del progetto che si riflette anche nel logo, che ricalca la silhouette dell’edificio (il “decanter”) che si specchia sulla Garonne.

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