Punta di “diamante” della produzione enogastronomica locale, per molti comuni italiani, dai più piccoli e meno conosciuti a quelli più grandi e famosi, il vino è un vero e proprio patrimonio storico e sociale delle comunità e, soprattutto, il motore economico e sociale capace di muovere e favorire lo sviluppo di tutto territorio. Ecco perché nel progettare gli spazi che nel futuro caratterizzeranno la vita in città e, soprattutto, quella in campagna, il vino non può non essere tenuto in considerazione, al pari degli altri elementi di pianificazione urbanistica. Come a Pramaggiore, comune del vino tra i più famosi del Veneto, vincitore con il suo Piano di Assetto del Territorio “Piano strutturale comunale delle Città del Vino” del Concorso “Il Miglior Piano Regolatore delle Città del Vino 2012”, promosso dalle Città del Vino e di scena oggi a Bologna ad “Urbanpromo”, l’evento di marketing urbanistico e territoriale dell’Inu-Istituto nazionale di urbanistica.
“A Pramaggiore come in molti comuni italiani, il vino viene prima di tutto - sottolinea il presidente delle Città del Vino Pietro Iadanza - anche quando si parla di pianificazione territoriale e di messa a punto di strumenti urbanistici, capaci di integrare virtuosamente la città e la campagna, attenti allo sviluppo sostenibile e alla tutela delle zone di pregio vitivinicolo, che sono la vera ricchezza del territorio”. Le Città del Vino sono dotate di un proprio Piano Regolatore, di cui Piano strutturale comunale di Pramaggiore applica la metodologia, dove accanto alla città, il suolo agrario occupa da sempre il ruolo che gli spetta, non semplice “area extraurbana” candidato a divenire, prima o poi, città anch’esso, ma risorsa collettiva che garantisce la sicurezza e la sovranità alimentare, idrica ed energetica di un Paese: una definizione che, secondo le Città del Vino, il discusso Ddl sul consumo di suolo voluto dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, al centro del convegno “Consumo di suolo. Proposta di legge e politiche di governo”, oggi ad “Urbanpromo”, dovrebbe contenere.
A decretare il miglior strumento di pianificazione territoriale ed urbanistica (piano territoriale di coordinamento o progetto di area vasta, piano intercomunale, piano regolatore, piano strutturale o strumenti analoghi di pianificazione generale) delle Città del Vino, una giuria di esperti del mondo agronomico, paesaggistico, di pianificazione urbanistica, architettura del vino e marketing territoriale, da Guido Ferrara ad Alessandro Bracchini, da Stefano Stanghellini ad Attilio Scienza e Antonio Fassone, insieme al presidente delle Città del Vino Pietro Iadanza e al direttore delle Città del Vino Paolo Benvenuti. Finalisti, accanto a Pramaggiore, il “Piano di governo del territorio” di Adro, nel cuore della Franciacorta, ed il “Regolamento urbanistico” di Cerreto Guidi tra i vigneti del Chianti.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025