Come ampiamente preventivato, niente via libera della Conferenza Stato-Regione allo schema di decreto presentato dal Ministero delle Politiche Agricole sull’Ocm Promozione Vino 2017. Il coordinatore degli assessori regionali all’agricoltura, il pugliese Leonardo Di Gioia, ha, infatti, deciso di rimandare ogni decisione al 22 giugno, data in cui è stata calendarizzata la prossima Conferenza Stato-Regioni, e da lunedì in poi ogni giorno potrebbe essere quello giusto per una nuova riunione tecnica. Lo stallo, del resto, era nell’aria, le Regioni sono arrivate all’appuntamento di ieri senza una linea condivisa, in ordine sparso, ma quasi tutte con critiche più o meno importanti alla bozza di decreto presentata dal Ministero delle Politiche Agricole.
Un altro stop, un ulteriore ritardo, che arriva in un momento topico, con le imprese del vino che, adesso, contano i minuti, perché la strada è ancora lunga, ed entro ottobre, tassativamente, si dovrà arrivare ad una graduatoria definitiva. Il limite, più vicino di quanto sembri, non è procrastinabile, e da fare c’è ancora tantissimo: dalla bozza al Decreto vero e proprio, dal decreto al Bando Nazionale, dal Bando Nazionale al Bando Regionale, quindi andranno analizzati i progetti presentati dalle aziende (che, per quanto ridondante, è bene ricordare che ancora non sanno su che criteri strutturare progetti, potenzialmente, milionari) ed ufficializzata la graduatoria.
Il rischio, questa volta, è che salti il finanziamento europeo, una misura pensata per le imprese, per la loro crescita ed internazionalizzazione, ed il danno sarebbe gravissimo, perché se oggi l’Italia del vino guarda con interesse a nuovi mercati e nuove possibilità, in Paesi in cui il vino tricolore è ancora indietro, dovesse perdere il treno dell’Ocm Promozione Vino 2017 salterebbe qualsiasi strategia. Questo vuol dire perdere posizioni rispetto ai nostri competitor, e ritrovarci, nel 2018, a dover recuperare il terreno perduto invece che a pensare a dove e come crescere.
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