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PREVISIONI

La Francia primo produttore di vino al mondo: vendemmia 2023 tra i 44 ed i 47 milioni di ettolitri

Agreste: la Peronospora colpisce solo a Bordeaux (il Merlot), grandine e gelate, per una volta, hanno risparmiato Borgogna e Champagne
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Il vigneto di Francia verso la vendemmia

Nonostante la pressione della Peronospora che - come accaduto in molte Regioni italiane - ha colpito vaste aree vitate a Bordeaux ed in tutto il Sud-Ovest del Paese, ed il lungo periodo di siccità che ha riguardato invece Languedoc e Roussillon, la Francia, che nel resto dei suoi tanti territori ha vissuto un andamento stagionale sostanzialmente ottimale, si appresta a conquistare lo scettro, per anni nelle mani dei viticoltori del Belpaese, di primo produttore di vino al mondo, con una vendemmia 2023 che, secondo le stime di Agreste, il servizio di statistica del Ministero dell’Agricoltura francese, si attesterà tra i 44 ed i 47 milioni di ettolitri, in linea con la media del periodo 2018-2022. 

Guardando più approfonditamente ai diversi territori, a Bordeaux la Peronospora si è accanita in maniera particolare sul Merlot, che copre il 60% delle superfici vitate. Nel resto del Sud-Ovest, alla Peronospora si sono sommati attacchi importanti di Oidio e Botrite, che hanno provocato perdite produttive importanti, stimate in media in un 30%. In Champagne i problemi maggiori sono stati creati dalla grandine e dalle gelate, ma in misura quasi impercettibile, tanto che le uve sono praticamente perfette, le maturazioni in media con gli ultimi dieci anni e le quantità superiori al livello degli ultimi cinque raccolti.

Anche in Borgogna la produzione 2023 dovrebbe superare la media delle ultime cinque campagne, ed il potenziale, secondo Agreste, è assolutamente promettente, nonostante qualche isolato attacco di Peronospora e qualche grandinata che ha solo sfiorato il vigneto di Borgogna. Anche nel Beaujolais il potenziale è ottimo, grazie alle abbondanti precipitazioni che hanno reidratato i terreni messi in grave difficoltà dalla siccità dello scorso anno.

In Alsazia,nonostante la pressione dell’Oidio, le piante sono rigogliose, e la produzione in crescita sul 2022, così come in Savoia, che ha avuto invece a che fare con la forte pressione crittogamica e qualche danno isolato causato dalle grandinate.

Nel Jura la pressione sanitaria è bassa e le prospettive sono quelle di un raccolto abbondante. Qualche problema in più per i viticoltori della Valle della Loira, che hanno dovuto fare i conti con la forte pressione della muffa e con le gelate primaverili, oltre a qualche grandinata, che ha colpito soprattutto il centro della valle, quasi del tutto risparmiata dalla Peronospora, per una vendemmia (al via nei primi giorni di settembre) che, dopo due anni segnati dalla scarsità, sarà superiore alla media quinquennale.

Nella Charentes la fioritura è stata accompagnate da condizioni meteo ottimali, e l’attacco della Peronospora è stato meno virulento che a Bordeaux: il principale vitigno del territorio, l’Ugny Blanc, è infatti molto meno suscettibile alla malattia del Merlot, ed anche qui in definitiva, la produzione supererà la media quinquennale.

In Languedoc e Roussillon, come detto, la siccità ha colpito principalmente Hérault, la costa dell’Aude e ancora di più i Pirenei Orientali, mentre il dipartimento di Gard, grazie all’irrigazione, dovrebbe aver conservato un ottimo potenziale produttivo. Qualche problema è legato alla muffa, ma sostanzialmente sotto controllo, con la produzione non dovrebbe discostarsi troppo dalla media quinquennale. Peronospora presente anche tra i filari del Sud-Est della Francia, specie nei dipartimenti dell’Ardèche e della Drôme, ma sotto controllo, mentre la grandine ha colpito il Var, e le piogge primaverili si sono rivelate un toccasana per il vigneto del territorio, che dovrebbe avvicinare la produzione media degli ultimi 5 anni.

Infine, la Corsica, dove Peronospora ed Oidio, dopo gli attacchi registrati nei primi giorni di estate, sono stati ben contenuti dai produttori, permettendo una fioritura buona ed un elevato numero di grappoli, con le precipitazioni che hanno scongiurato la minaccia della siccità: tutti ingredienti che concorrono ad un livello produttivo in media con gli ultimi cinque anni.

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