Che la genomica (branca della biologia molecolare che si occupa dello studio del genoma degli organismi viventi e che utilizza metodi quali il clonaggio dei geni e il sequenziamento del Dna) sia ormai “sbarcata” in forze anche nella viticoltura e nell’enologia è un fatto. Siamo ormai in grado, infatti, di determinare con metodica scientifica le caratteristiche anche le più minute, dei vitigni, il primo passo per poter lavorare sui loro punti deboli e su quelli forti, con l’obbiettivo di ottenere una risposta sempre più efficace contro le malattie della vite e una caratterizzazione qualitativa sempre più importante in vista di propagazioni di nuovi cloni.
Nuove varietà di vite da vino resistenti alle malattie verranno presentate sabato 16 giugno dall’Università di Udine, come risultato finale di 15 anni di ricerca in collaborazione con l’Istituto di genomica applicata (Iga) di Udine. Il progetto di selezione nasce nel 1998, con l’obbiettivo di ottenere nuove varietà di viti da vino resistenti alle malattie, con il principale scopo di ridurre l’utilizzo di pesticidi in questo settore agricolo.
Progetti analoghi sono anche quello del Plant Genetics Laboratory dell’Università di Verona, sull’espressione genica delle bacche della vite (cultivar Cortina) coltivate in diversi vigneti che ha identificato i geni che aiutano le piante a fronteggiare l’impatto dei cambiamenti ambientali e potrebbe spiegare le differenti performance qualitative della vite su terreni dissimili, oppure il progetto “Nebbiolo Genomics” per la caratterizzazione genetica approfondita del vitigno Nebbiolo, per l’approfondimento dello studio dei meccanismi di interazione vite/fitoplasma su piante infette da Flavescenza dorata (una pericolosa criticità sanitaria che sembra avere nel Piemonte enoico uno dei suoi luoghi di massima diffusione), le interazioni tra la biodiversità genetica esistente e ambiente di coltivazione (clima, microclima e terreno) che, nella loro complessità, concorrono a definire il terroir vitivinicolo e, infine, l’individuazione di marcatori genetici clone-specifici.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025