La malattia di Pierce è una delle patologie delle vite tra le più temute, capace di distruggere un vigneto in pochi anni, e sostanzialmente senza cura. Almeno per ora, visto che un team di ricercatori della Texas A&M University, riporta “Wine Spectator”, avrebbe individuato un virus capace di distruggere la Xylella fastidiosa, batterio vettore della malattia, e che è lo stesso che ha messo in ginocchio la viticoltura in Puglia, e desta più di qualche preoccupazione anche tra i vigneti d’Europa, oltre che della California, che è storicamente una della regioni più colpite da questa malattia.
Secondo i ricercatori, il tentativo di mettere a punto un trattamento attraverso virus batteriofagi, sarebbe anche una soluzione “green”, visto che non prende in considerazione l’utilizzo di pesticidi, che non prendono di mira la malattia ma il suo vettore, e quindi rischiano di essere spesso inefficaci o tardivi.
L’idea, spiega il professor Carlos Gonzalez, specializzato in batteriologia vegetale, è venuta al produttore Paul Draper della Ridge Vineyards: “noi abbiamo proseguito con la ricerca per sviluppare un sistema di contrasto e controllo della malattia di Pierce, collaborando per un obiettivo comune”.
Secondo Gonzalez, il suo è il primo laboratorio al mondo ad aver isolato un organismo capace di colpire specificamente la Xylella. Poi i ricercatori si sono focalizzati su questi virus batteriofagi, e soprattutto su quelli capaci di uccidere il batterio, individuando 4 varietà che, mescolate come in un cocktail, devono essere iniettate in ogni singola vigna.
I risultati di laboratorio sono incoraggianti: il team di Gonzalez ha sperimentato i virus sia in piante già infette dalla xylella che in piante ancora sane: quelle malate hanno mostrato segni importanti di guarigione, e quelle non infette non hanno contratto la malattia.
Tuttavia i ricercatori predicano cautela, e per quanto i primi segnali siano promettenti, serviranno almeno 3 anni perché si arrivi ad un eventuale trattamento da mettere in commercio: “dobbiamo condurre sperimentazioni nei campi in California, e poi regolare tutto, e questo potrebbe richiedere altri 12-18 mesi.
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