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LA PUGLIA PUNTA ANCORA SUI ROSÈ “PATRIMONIO” CHE PIACE SEMPRE PIÙ DALL’APERITIVO AI PASTI. DI NUOVO IL “CONCORSO ENOLOGICO NAZIONALE DEI VINI ROSATI” AD OTRANTO. VENDOLA: “DOBBIAMO ALLEARCI CON I FRANCESI E ANDARE ALLA CONQUISTA DI NUOVI MERCATI”

Fresco e aromatico, il vino rosato italiano è un “patrimonio” che si fa apprezzare sempre di più: da sorseggiare con l’aperitivo, ma anche da abbinare a un primo piatto o a secondi di carne o pesce. Questa originale proposta enologica è protagonista ancora una volta del “Concorso enologico nazionale di vini rosati”, promosso dall’Assessorato alle Risorse Agro-Alimentari della Regione Puglia, in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole.
“Finalmente la Puglia inizia ad essere connotata come terra di produttori di ottimo vino, e non più come terra di spremitori di uva - ha detto Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia - la vittoria a livello di Unione Europea, che stava condannando il vino rosato a divenire un vino di mescita, è stata decisiva; il rosato ha un livello di intelligenza produttiva sofisticata ed è uno dei vini che spiega meglio la qualità. Ora dobbiamo allearci con i produttori di rosato francesi e andare alla conquista dei nuovi mercati mondiali come quello cinese che ha 150 milioni di persone estremamente ricche che solo raramente hanno avuto modo di provare prodotti enologici di qualità. Per andare alla conquista di questi mercati le cantine devono fare sistema e devono agganciare la rete delle università e della ricerca perché solo con l’innovazione dei processi produttivi e di vendita il sistema enologico pugliese può continuare a sviluppare qualità e ricchezza”.
“A noi pugliesi - ha sottolineato il senatore Dario Stefàno - vengono riconosciuti la caparbietà e l’entusiasmo con cui abbracciamo le sfide più appassionanti. E quella di investire sui rosati, come segmento produttivo ed economico ma anche come valore identitario e dunque culturale, lo è. Una sfida che ci ha iniziato a regalare grandissime soddisfazioni, come dimostrano i dati del posizionamento di questa tipologia enoica sul mercato. Sono certo che il sistema pugliese non si fermerà qui, la strada è tracciata: proseguendo sulla traiettoria della qualità eccelsa e della tipicità, insieme ai nostri produttori scriveremo nuovi capitoli della storia futura della enologia di eccellenza”.
Il Concorso - che ha numeri importanti: 300 cantine e oltre 400 etichette nel 2013 in rappresentanza di tutte le 20 regioni d’Italia, hanno consacrato l’iniziativa come primo e unico riconoscimento specialistico italiano del settore e punto di riferimento per la filiera del rosato - “esalta una qualità enologica, quella del vino rosato made in Italy - ha detto l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni - che negli ultimi anni ha avuto trend di crescita sempre costanti ed è sempre più apprezzato da giovani e non. Il nostro impegno, anche quest’anno si concentrerà per garantire la promozione dei rosati che conquisteranno i palati dei maggiori esperti, enologi, e sommelier chiamati a giudicare le etichette partecipanti. Abbiamo l’ambizione di essere protagonisti in tutti i sensi e per questo il Concorso nel 2014 si fa vetrina di pregio: a giugno, nella “Settimana dei Rosati”, i 18 vini medagliati saranno alla ribalta in 115 enoteche italiane associate all’importante e storico sodalizio Vinarius”. La partecipazione al Concorso è aperta da qualche giorno (fino al 24 aprile), le selezione ci saranno a Bari il 10 e 11 maggio; la premiazione al Castello Aragonese ad Otranto il 31 maggio.
Info: www.concorsorosatiditalia.it

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