“Bene o male, purché se ne parli”: la massima di Oscar Wilde, spesso citata da giornalisti e massmediologi, non si sposa con il vino, che deve il suo successo anche ad una reputazione decisamente positiva. Anche sul web, come racconta il report della società specializzata nella
business information Cribis D&B (www.cribis.com), che ha monitorato la reputazione del mondo enoico sul web, analizzando tutti i documenti relativi al mondo di bacco prodotti online negli ultimi 12 mesi, su siti d’informazione, portali istituzionali, blog e social network. L’argomento vino è indubbiamente tra i più popolari sul web, con 37.794 documenti che ne parlano nell’ultimo anno, ed un sentiment (giudizio sintetico espresso in percentuale, e legato alla mappa contestuale dei concetti, persone, luoghi associati alla parola analizzata) al 9,361%, quindi positivo, specie per via di attributi come “buono”, “ottimo”, “sano”, “piacere”, “freschezza”, “profumo”. Altro argomento di cui si parla molto sul web, è Vinitaly, l’evento considerato più “elegante”, “prestigioso” e “importante”, cui si riferiscono 2.807 documenti, ed un sentiment molto positivo (20,391%). Sentiment positivo anche per la keyword “vigneti”, al 22,809%, con 134 documenti al mese.
Andando più in profondità, tra i “vini rossi da pasto”, quelli di cui si parla di più sono Lambrusco (32 documenti al mese, e legato a tutti quegli argomenti che hanno a che fare con Modena e con la gastronomia emiliana, dal “parmigiano” ai “salumi”), Sangiovese, Merlot e Cabernet, ma il sentiment migliore è per il Sangiovese (14,169%, e associato spesso s “Toscana” e “Montalcino”), mentre tra i “bianchi da pasto”, i più citati sono di gran lunga il Pinot e lo Chardonnay, che staccano nettamente Verdicchio, Vermentino, Falanghina e Greco di Tufo, ed il Pinot, associato molte volte al “Friuli”, è anche il bianco di cui si parla meglio sul web, con un sentiment del 18,668%, davanti a Chardonnay, Verdicchio e Greco di Tufo. Nella categoria dei “rossi pregiati”, Brunello e Barolo staccano tutti gli altri, con il rosso toscano che risulta il più citato, con 187 documenti al mese (legato a parole come “Sangiovese”, al territorio di “Montalcino” e ad un produttore come “Biondi Santi”), ed il piemontese quello che gode del maggior favore del pubblico (associato territorialmente al “Piemonte”, e a figure di aziende come “Pio Cesare” e “Gagliardo”), con un sentiment del 20,449%, seguiti da Barbaresco ed Amarone. Tra i vini dolci si parla soprattutto di Moscato (133 documenti al mese, in cui ricorre spesso il riferimento al “Piemonte”, ad “Asti” ed al concetto di “dolce”), e se ne parla bene (sentiment al 17,817%), seguito da Passito, Recioto e Albana, mentre, a sorpresa, il web preferisce lo Spumante (sentiment al 17,273%) allo Champagne (15,599%), considerato troppo “caro” dai più.
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