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VINO E POLITICA

La Russia potrebbe aumentare i dazi sui vini dei Paesi Nato al 200%

La richiesta al Governo e alla Duma, arriva dalla “Association of Winegrowers & Winemakers of Russia” (Awwr)
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La Russia potrebbe aumentare i dazi sui vini dei Paesi Nato al 200%

Da tempo, la Russia di Putin, lavora investe per la propria autarchia anche in campo vinicolo, come abbiamo raccontato negli anni. Ed ora, mentre va avanti l’invasione russa in Ucraina, con tutte le drammatiche conseguenze del caso, in termini di vite umane e distruzione in primis, ma anche sul piano delle economie mondiale, i produttori russi invocano un aumento dei dazi al 200% sui vini provenienti dai Paesi ostili della Nato. Italia inclusa, ovviamente, per la quale il mercato russo non è tra i più vitali, ma neanche trascurabile, visto che, nel 2023, le esportazioni verso il Cremlino hanno toccato i 158,6 milioni di euro (-7,7% sul 2022), di cui 83 relativi agli spumanti (dati Istat analizzati da WineNews).
La richiesta di alzare i dazi per i vini dei Paesi Nato, e contemporaneamente di abolire quelli per l’importazione dal vino dalla Georgia, al Governo e alla Duma, arriva dalla “Association of Winegrowers and Winemakers of Russia” (Awwr) guidata da Alexey Plotnikov, riporta da Mosca l’agenzia di stampa sputnikglobe.com.
Tra le richieste, anche una presenza di almeno il 20% di offerta di vini russi nei negozi, e del 50% nei ristoranti.
Un inasprimento ben più pesante, se venisse messo in atto, rispetto all’aumento dei dazi registrato nei mesi scorsi, passati dal 12,5% al 20% https://winenews.it/it/la-russia-aumenta-i-dazi-sul-vino-dai-paesi-ostili-italia-e-ue-inclusi-dal-125-al-20_502420/ che, però, riporta ancora Sputnikglobe, non ha avuto gli effetti desiderati, visto che la quota di mercato complessiva dei vini russi sarebbe diminuita del -4% nell’ultimo anno.

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