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La “Semaine des Primeurs” dell’Union des Grands Crus di Bordeaux cambia (tra le polemiche): dal 4 al 7 aprile gli chateau girondini ospiteranno solo importatori e wine merchant (per i giornalisti due giorni al Matmut-Atlantique, lo stadio cittadino)

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La settimana delle Anteprime, organizzata dall’Union des Grands Crus di Bordeaux, si rifà il look ...

La settimana delle anteprime organizzata dall’Union des Grands Crus di Bordeaux si rifà il look e rimette il vino al centro della “Semaine des Primeurs”, diventata, negli ultimi anni, più un divertimento che un momento di presentazione al mondo dell’ultima annata. Così, la settimana dedicata alla 2015, di scena sulla Gironda, dal 4 al 7 aprile, mette in programma due giornate di degustazioni rivolte esclusivamente ad importatori e wine merchant all’interno degli château, due mattinate dedicate alla stampa nella cornice, non troppo glamour, del nuovo stadio cittadino, lo Stade Matmut-Atlantique, una giornata di chiusura aperta a tutti i professionisti del vino, e basta degustazioni alla cieca, forse la novità più rumorosa della “Semaine des Primeurs” (www.ugcb.net).
Quello che salta all’occhio, come racconta il sito francese “Vitisphere” (
www.vitisphere.com) è che la spina dorsale dell’evento, ossia la due giorni nelle cantine, non è più aperto, ma chiuso alla sola platea di importatori e wine merchant, perché, come spiega il presidente dell’Unions des Grands Crus, Olivier Bernard, “bisogna tornare a mettere dei paletti, negli ultimi anni abbiamo provato ad accontentare tutti, ma non è davvero possibile. Dobbiamo restituire alla Semaine le sue fondamenta, che sono innanzitutto la degustazione ottimale dell’annata da parte di chi la dovrà commercializzare e criticare. Per 25 anni - continua Bernard - abbiamo permesso a gente che davvero aveva poco da dire sul tema, con un programma che andava dal lunedì al venerdì e accoglieva ben 100 giornalisti, divisi in 5 gruppi, in 5 château di 5 denominazioni diverse (Médoc, Pomerol, Saint-Emilion, Pessac-Léognan e Graves), senza contare Sauternes, per un totale di 800 persone, che certo non rende agevole ed ottimale la degustazione nelle 25 aziende”. Per questo, salvo la prima giornata, quella dedicata ai Sauternes, le altre quattro giornate dedicate alla stampa, come detto, sono state ridotte a due, allo Stade Matmut-Atlantique.
Una concentrazione che non piace a molti, nel variegato mondo della critica gastronomica, ma Bernard difende le proprie scelte, ricordando come “sono proprio i big della critica, e penso a Robert Parker, ad averci insegnato, negli anni, che si possono assaggiare batterie di 25 vini in un’ora, e persino l’intera annata in una mattina, quindi non vedo dove sia il problema”.
Tra chi proprio non capisce come questi cambiamenti possano portare qualcosa di buono, c’è una delle firme più prestigiose, quella della Master of Wine britannica Jancis Robinson, che sottolinea come “il cambiamento maggiore è nella fine della degustazione alla cieca, e non vedo come questo possa giovare all’Union des Grands Crus di Bordeaux, ci priva di uno egli aspetti principali della “Semaine des Primeurs””.

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