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LA SOSTANZA, È CHE L’EUROPA DEL VINO, DELLA CINA, NON HA ANCORA CAPITO MOLTO. A DIRLO DAMIEN WILSON, DOCENTE DI MARKETING ALLA BURGUNDY SCHOOL OF BUSINESS DI DIGIONE E ALLA OXFORD BROOKES UNIVERSITY DI OXON, IN UN ARTICOLO PUBBLICATO SU “HARPERS”

La sostanza, è che l’Europa del vino, della Cina, non ha ancora capito molto. A dirlo Damien Wilson, docente di marketing alla Burgundy School of Business di Digione e alla Oxford Brookes University di Oxon, in un articolo pubblicato su “Harpers” (http://m.harpers.co.uk/Article/353183). Per Wilson, tanti gli errori d’approccio dei produttori europei al grande mercato asiatico. In primis, pensare che semplicemente riuscire ad entrarci sia fonte di guadagni semplici. Secondo, pensare di voler educare i consumatori cinesi, piuttosto che avvicinarli al vino con prodotti già pensati per loro. Terzo, sottovalutare non solo la Cina come produttore di vino, che sta crescendo, ma anche gli investimenti del Paese nel turismo e nei servizi che possono ruotare intorno al vino. Inoltre, aggiunge Wilson, in molti credono che la Cina guardi all’Europa per imparare quali sono le cose da fare, ma anche qui ci sarebbe l’errore: i cinesi guarderebbero ai Paesi del Continente per capire quali sono le cose da non fare, e che, secondo il docente, hanno caratterizzato parte delle politiche di mercato del vino europeo negli ultimi 30 anni.

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