Andare da soli, nel mondo, anche se si ha una struttura ed un marchio forte, è sempre più difficile, e non paga. Meglio fare squadra, mettersi insieme intorno a valori comuni, come la ricerca della massima qualità, e promuoversi insieme. Una formula che, quando messa bene in campo, paga, come dimostra l’esperienza della Italian Signature Wines Academy - Iswa, fondata da sette realtà tra le più importanti del vino italiano, sette cantine top del Belpaese, leader nei loro territori d’origine, da Allegrini, in Valpolicella, a Villa Sandi, riferimento del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, in Veneto, dalla Arnaldo Caprai, a Montefalco, in Umbria, da Feudi di San Gregorio, in Irpinia, in Campania, a Fontanafredda, nelle Langhe, in Piemonte, da Marchesi de Frescobaldi, in Toscana, a Planeta, in Sicilia.
Una sorta di “nazionale” del vino italiano, che mette insieme oltre 2.600 ettari di vigneti, più di 50 milioni di bottiglie e di 260 milioni di euro di fatturato, di cui l’80% dall’export, che promuove nel mondo, oltre ai marchi delle sue cantine, tutto il prestigio del vino italiano. E che, in virtù della forza del format, è in grado di aprirsi ad altre realtà, come la griffe del vino abruzzese Masciarelli, azienda di riferimento del territorio, creata dall’indimenticato Gianni Masciarelli e oggi guidata dalla moglie Marina Cvetic, che è la new entry 2016 dell’Iswa che, il 19 novembre, a Roma (Enoteca Spiriti), festeggia il suo secondo compleanno (www.iswacademy.com). Guardando già al futuro e, chissà, a nuovi ingressi prestigiosi per dare ancora più valore al senso si squadra.
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