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La svolta “alcolica” di Starbucks, che dal 2016 sbarcherà in Italia, non si ferma agli Usa, e a Londra apre lo “Starbucks Reserve bar”, il primo in Europa a servire, nel menu serale, birra (Uk) e vino (Usa) insieme a formaggi, salumi e focacce

In Italia arriverà tra qualche mese, ma nel resto del mondo Starbucks è da anni la catena di caffetterie più famosa e presente sul mercato, con più di 11.000 locali. Che, dagli Usa, stanno vivendo una vera e propria rivoluzione, ancora ai primi passi, e tutta da testare: non più solo caffè, Frappuccino, tè e succhi di frutta, ma anche vino e birra. Ad agosto è stata la volta dei primi 24 punti vendita a stelle e strisce, che hanno provato a risolvere il vero punto debole di Starbucks, ossia il calo della clientela dopo le 4 di pomeriggio, quando caffè e tè “tirano” meno.
Una rivoluzione lenta che, adesso, arriva in Europa, e parte dalla Gran Bretana, con lo “Starbucks Reserve bar”, il primo locale che, a Londra, servirà vino e birra, solo nel menu serale, insieme a dolci, insalate, formaggi, salumi e focacce. Una mossa che, almeno sul mercato britannico, secondo il “Drinks Business Review” (www.drinks.business.review.com) è la risposta ad un concorrente diretto, la catena “Pret à Manger”, che ad inizio anno ha deciso di intraprendere una strada simile.
Cambiando l’offerta cambia anche il servizio, con le ordinazione che si faranno al tavolo, attraverso un tablet, e non più solo al bancone, con le birre che arriveranno dai birrifici londinesi ad Hackney e Battersea, mentre il vino sarà quello prodotto tra i filari di Washington State. E cambierà anche l’offerta di caffè, che sarà sempre a base di chicchi esclusivi da ogni angolo del mondo, ma con variabili diverse, da quello shakerato a quello macchiato con il latte alla vaniglia del Madagascar ...

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